Oramai è sulla bocca di tutti, è "l'algoritmo". In questo periodo il termine, che prima aveva più a che fare con la struttura stessa di un programma, ora tende a connotare il metodo con cui vengono scelti dal computer compiti o contenuti da fare fare/consumare all'utente. E' un bel salto. E ovviamente molto in peggio.
Per farla breve, gli "algoritmi", soprattutto quelli del web 2.0, oramai sono corrotti da soldi e pubblicità e i contenuti che vengono mostrati agli utenti sono una mera frazione di quello che interesserebbe davvero loro di vedere. A questo punto occorre difendersi, riprendere il controllo della situazione, e trovare metodi alternativi.
Perchè non fare riferimento alle segnalazioni degli esperti ? Ma non sugli aggregatori, già presi di mira. Molto probabilmente è meglio fare riferimento ai premi, dove giurie selezionate esaminano moltissimi contenuti per poi creare la lista dalla quale poi scelgono il vincitore. Visti gli interessi in gioco, il livello di manipolazione è senz'altro inferiore, soprattutto nei premi prestigiosi che non si possono permettere di perdere la reputazione.
Nella musica, ad esempio, il Mercury Prize sceglie ogni anno il migliore album britannico. Si parte dal 1993, quindi sono già 300 album circa tra i quali scegliere.
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