Un pellegrinaggio interattivo che si può intraprendere consultando i preziosi approfondimenti ad ogni tappa, e approfondire la conoscenza dell'unica arte che ha superato il cinema in termini di requisiti tecnici, e che ci sta intrattenendo da oramai oltre 50 anni.
Nelle prime settimane i mazzi sono andati letteralmente a ruba, la popolarità è esplosa, Wizards of the Coast, da un garage, nel giro di pochissimi mesi ha cominciato a macinare ordini per milioni e milioni di dollari, e la popolarità non è più venuta meno. Il redattore che assistette di persona al "fenomeno" e ne scrisse su Dragon fu perfino costretto a redigere un addendum per spiegare ancora meglio quello che stava avvenendo. Un evento epocale. Successivamente WotC acquisì perfino la TSR (di Dungeons and Dragons), oltre a lanciare Pokemon TCG. E vinse numerosi premi.
Il gioco è elementare e potrebbe sembrare casuale o arbitrario. In realtà c'è una componente psicologica prevalente che può essere sfruttata dagli esperti per battere i principianti. Questo contesto così essenziale è l'ideale per evidenziare alcune caratteristiche tipiche di molti giochi.
Ingiocabile è un appuntamento di approfondimento sui videogame.
Tra le prime puntate disponibili da non perdere quella dove Matteo Corradini, l'host, parla con Fabio Bortolotti e Andrea Babich dei momenti più interessanti dal punto di vista narrativo nella storia del Videogame, citando tra gli altri Ultima Online, Undertale, Metal Gear Solid, Minecraft, Proteus.
Il gioco si diffuse immediatamente su tutti i terminali unix del mondo. Era un mix ideale del diretto progenitore Colossal Cave (Adventure), della libreria unix curses che permetteva di mettere caratteri ovunque su schermo, Dungeons & Dragons ovviamente.
Famoso ancora oggi, ha dato origine a mille cloni tra cui: Nethack.
E' in giapponese, ma per chi lo studia e si interessa di game design e game making è una manna.
Usando un interessante tool online per trasformare una pagina web in pdf (webtopdf) e rielaborandone le pagine con PDFtk (PDFtk CLI examples) si possono ricreare lecinquepartidell'intervista in formato pdf da stampare per annotare la traduzione.
Universal Paperclips è un gioco incrementale free online del 2017 creato da Frank Lantz della New York University. L'utente veste i panni di un'intelligenza artificiale programmata per produrre graffette. Inizialmente l'utente clicca su un pulsante per creare una singola graffetta alla volta; man mano che si aprono altre opzioni, l'utente può vendere le graffette per creare denaro per finanziare macchine che costruiscono graffette automaticamente. A vari livelli, la crescita esponenziale raggiunge un livello minimo, richiedendo all'utente di investire risorse come denaro, materie prime o cicli di computer nell'invenzione di un'altra innovazione per passare alla fase successiva di crescita. Il gioco termina se l'IA riesce a convertire tutta la materia dell'universo in graffette.
Sia il titolo del gioco che il suo concetto generale si ispirano all'esperimento mentale del "massimizzatore di graffette" descritto per la prima volta dal filosofo svedese Nick Bostrom nel 2003, un concetto successivamente discusso da numerosi commentatori.
Viola Stefanello scrive: "All’inizio della partita, l’Egitto è un paese in cui il politeismo è in declino: il popolo venera ancora una molteplicità di divinità, ma alcune rischiano di essere dimenticate a favore di un credo monoteista. L’attenzione al dettaglio di Lang piacerà alle persone che da piccole erano particolarmente affezionate alla storia egizia: il quantitativo di divinità nel pantheon egizio si restrinse effettivamente col passare dei secoli e finì per essere rimpiazzato quasi totalmente dal cristianesimo imposto dagli imperatori romani. In questo contesto di progressiva evoluzione verso il monoteismo, in Ankh i giocatori devono assicurarsi che la propria divinità sia quella che “sopravvive”. Per farlo devono ottenere più “punti Devozione” degli altri."
Il gioco da tavolo oggi è molto popolare, ma non è sempre stato così. Alla fine degli anni '80, questo tipo di gioco non era esattamente mainstream e aveva una sorta di stigma; mentre Advanced Dungeons & Dragons catturava l'immaginazione dei geek di tutto il mondo e la linea Warhammer di Games Workshop ribolliva di appassionati di fantasy, questi giochi erano molto limitati ai negozi specializzati. Uno dei giochi che ha colmato questo divario e che ha fatto da apripista al meraviglioso mondo del gioco da tavolo è stato HeroQuest di Milton Bradley. Prodotto in collaborazione con l'azienda britannica Games Workshop, divenne un vero e proprio fenomeno e, incredibilmente, fu venduto nei negozi di giocattoli tradizionali come Toys "R" Us insieme a titoli del calibro di Monopoli. HeroQuest è il gioco da tavolo divenuto mainstream e il suo impatto non può essere sottovalutato.
"Ero interessato ai soldatini e al modellismo fin dalla più tenera età", racconta Stephen Baker, il progettista britannico di HeroQuest. "Molti dei miei amici giocavano semplicemente innalzando i soldatini e poi abbattendoli con biglie o fiammiferi. Io dipingevo i miei soldati, e questo tipo di gioco violento avrebbe scheggiato la vernice - così ho inventato delle regole. Si dovevano tirare dei dadi a seconda che si avesse una pistola, un mitra o un fucile, e così via.".