The Dan Plan
The Dan Plan, il piano di Dan, era quello di verificare cosa succede davvero a dedicarsi ad una disciplina per le famigerate 10.000 ore di pratica. Una idea scaturita dalla lettura di Outliers, nella quale si teorizza che il talento sia sopravvalutato e che chiunque possa diventare maestro in qualcosa se ci si dedica a questo senza alcun compromesso.
Dan McLaughlin partiva da zero, in modo da poter misurare davvero i risultati ottenuti, e ha scelto il golf come disciplina per svariati motivi. Per mesi ha praticato solo il putt, allenandosi con le mazze solo in un secondo tempo. Faceva un giro di 18 buche ogni giorno, contando solo le ore di pratica per le quali aveva mantenuto la giusta concentrazione. Ha ottenuto un handicap di 2.6, un risultato che solo il 6% dei giocatori di gol riesce a raggiungere. Ma la percezione della pratica è ricca di falsi miti, e non basta allenarsi e basta. Occorre farlo in modo intelligente, per "eccitare la codifica di informazioni neurali".
Per ciascuno dei 245 posti del PGA tour ci sono 326.000 golfisti in attività. Significa che l'eccellenza non riguarda uno su cento o uno su mille, ma molto, molto meno di uno su diecimila.
Ed è qui che la scalata ha iniziato a farsi davvero difficile.
Ecco com'è andata.