L'estetica è un ramo della filosofia che esplora la natura dell'arte, della bellezza e del gusto. L'estetica studia come gli artisti immaginano e creano le loro opere d'arte, come le persone usano, godono e criticano l'arte, e cosa succede nella loro mente guardando dipinti, ascoltando musica, o leggendo poesie, mentre comprendono ciò che vedono e ascoltano.
Per lo zen l'Ensou (円相, cerchio) è un simbolo disegnato in uno o due gesti tracciati mentre la mente è libera e la mano scorre. Spesso è scelto per rappresentare l'estetica giapponese e simboleggia l'illuminazione assoluta, la forza, l'eleganza, l'universo ma anche il vuoto (Mu, 無).
Alcuni concetti dell'estetica giapponese sono:
Wabi-Sabi la bellezza delle cose imperfette, temporanee o incomplete. Nella filosofia zen si articola in sette principi:
Fukinsei (不均斉): asimmetria, irregolarità
Kanso (簡素): semplicità
Koko (考古): i segni del tempo
Shizen (自然): naturalezza
Yugen (幽玄): la grazia non enfatizzata, sottilmente nascosta, Datsuzoku (脱俗): libertà dalle convenzioni
Seijaku (静寂): tranquillità e silenzio.
Miyabi (雅): l'eleganza, la raffinatezza, la cortesia. Legato a Mono no Aware (物の哀れ), il pathos delle cose, la consapevolezza dell'impermanenza (無常, mujō), la transitorietà delle cose. Sia una tristezza dolce, transitoria (o malinconia) per il loro passaggio, sia una tristezza dolce più lunga e profonda per il fatto che questo stato è la realtà della vita.
Shibui (渋い): la bellezza non appariscente, sottimente nascosta, delle cose naturali.
Iki (粋): è lo stile, la semplicità, la raffinatezza, la spontaneità e l'originalità. E' effimero, romantico, semplice, misurato, audace, intelligente, e assolutamente privo di coscienza di sé.
Jo-ha-kyuu (序破急): è il ritmo che inizia lento, e cresce, cresce ma che ad un certo punto si spezza e termina all'improvviso.
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