Si parte, come spesso succede, da Ted Gioia, che stavolta si inventa un titolo sui "Sea Shanties". Mulluschi marini ? Creature leggendarie ? Niente di tutto questo: sono i canti marinareschi, che per qualche non-troppo-strano motivo hanno una etimologia inglese misteriosa, del resto a tono con tutto il resto dell'imperscrutabile gergo navale.
Questo tipo di canzoni, poverissime di strumenti ma quasi ipnotiche e ricche di ritmo e narrazione, avevano il preciso scopo di sostenere il morale dei marinai, impegnati in lavori faticosissimi e ripetitivi a bordo delle loro imbarcazioni, spesso schiaffeggiati dalle onde cariche di sale. I motivi che li distraevano e incoraggiavano di più durante le manovre più rischiose e impegnative ricevevano apprezzamento, ma se qualcosa andava storto i brani potevano venire bollati come scalognati e abbandonati per sempre. La ricca tradizione navale di tantissimi paesi ha intrecciato un "mare" di canzoni che continuano ad esercitare il loro fascino anche oggi (sailnorthmusic).
Nathan Evans - Wellerman (Sea Shanty)
The Wellerman (Gingertail Cover)
Leave Her Johnny (Sea Shanty with lyrics) | Assassin's Creed 4: Black Flag (OST)
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