La proposta di legge sull'IA di 108 pagine, pubblicata due anni fa, conteneva solo una menzione della parola "chatbot". I riferimenti a contenuti generati dall'IA si riferivano in gran parte a deepfakes: immagini o audio progettati per impersonare esseri umani.
A metà aprile, tuttavia, i membri del Parlamento europeo (MEP) stavano correndo per aggiornare quelle regole e mettersi al passo con l'esplosione di interesse per l'IA generativa, che ha suscitato stupore e ansia da quando OpenAI ha presentato ChatGPT sei mesi fa.
Questa corsa è culminata con una nuova bozza di legge che identifica la protezione del copyright come un elemento centrale dello sforzo per tenere sotto controllo l'IA.
Le interviste a quattro legislatori e ad altre due fonti vicine alle discussioni rivelano per la prima volta come, in soli 11 giorni, questo piccolo gruppo di politici abbia elaborato quella che potrebbe diventare una legge storica, ridisegnando il panorama normativo per OpenAI e i suoi concorrenti.
★ Appunti di Stefano Feltri - L'Unione europea riuscirà a regolare l'intelligenza artificiale?
AI REGULATION PROPOSAL
Exclusive: Behind EU lawmakers' challenge to rein in ChatGPT and generative AI
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