The Video Game History Foundation pubblica un articolo molto interessante sulla ricerca di tesori sepolti nel codice di Aladdin per il Megadrive.
Realizzato con quella che alla fine prese il nome di tecnologia "Digicel", insieme a una solida selezione di middleware e alcuni talenti impressionanti, Aladdin riuscì a distinguersi dagli altri titoli sviluppati per la console SEGA dell'epoca.
Questo capolavoro, realizzato a mano e sorprendentemente ben organizzato, ha creato nuove aspettative per molti nel regno di ciò che si sarebbe potuto realizzare con l'hardware a 16 bit. Lo ha fatto non sfruttando effetti raster particolarmente fantasiosi o tecniche hardware oscure, ma piuttosto abbinando un'opera d'arte e un design efficaci con la tecnologia giusta.
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