Jim Fallon, neuroscienziato, durante una ricerca stava mettendo in correlazione l'attività cerebrale di una serie di serial killer, registrata con la PET. Per caso però aveva sul tavolo gli stessi esami ma relativi a lui stesso ed alcuni membri della sua famiglia. Gli esami degli psicopatici pericolosi presentavano un tratto comune: scarsa attività nel lobo prefrontale, che è l'ultimo che si è sviluppato nell'uomo e che è quello che permette l'attività prefigurativa ed empatica.
Il caso ha voluto che anche il suo esame presentasse la stessa caratteristica in comune con quelli dei criminali. Ed in effetti tutto quadrava. Nella sua famiglia c'erano ben 7 casi di persone che avevano ucciso qualcuno (tra cui Lizzie Borden) e lui aveva sempre avuto un carattere sensibile al potere e particolarmente agonistico, dispettoso e manipolativo.
Di fatto lo studio dimostra come non tutte le persone con questo genere di attività cerebrale diventano realmente pericolose, e quindi non c'è determinismo genetico. Lo sviluppo di caratteristiche criminali dipende anche dall'educazione nei primi anni di vita, (i suoi genitori lo avevano cresciuto ricoprendolo di attenzioni) e dalla forza di volontà dell'individuo.
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