La rubrica Racconti dall'Ospizio su Outcast.it, dal nome volutamente provocatorio, scandaglia il passato dei videogame alla ricerca di perle e le racconta attraverso la memoria di chi ha avuto la fortuna di viverne l'uscita in prima persona.
E' innegabile che il tutto sbrilluccica della magica polverina della nostalgia per la meraviglia con la quale, da giovani, si assorbe il mondo, ma non ci si ferma certo lì, al ricordo fine a sé stesso. Si va oltre e si inquadra il reale valore di giochi che, come tessere essenziali di un mosaico, vanno apprezzati per il quadro che concorrono a disegnare, il contesto nel quale sono stati lanciati, quali meccaniche di game design abbiano introdotto e quali eccellenze tecnologiche rappresentino. Non senza qualche succoso aneddoto personale.
Per non parlare del fatto che questi piccoli gioiellini non hanno perso un grammo del loro fascino alla luce di una certa standardizzata omologazione odierna dettata dai legacci dell'industria.
Castle of Illusion
Castlevania Bloodlines
Wonder Boy in Monster World
Gunstar Heroes
System Shock 2
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