Aggirandosi rapidi e furtivi in un dungon indossando armatura scintillante e pennacchio può capitare di incontrare di tutto, dall'occasionale blob, fin troppo prevedibile nel suo pattern ellittico, a presenze ben più noiose che adorano infidi attacchi diagonali. In ogni corridoio si può nascondere il fan numero uno del vecchio Indy: la sfera rotolante... e occhio agli immancabili bauli, ci può essere qualche subdola trappola appuntita nei dintorni. Quelle orride piante riescono a fare attacchi anche attraverso le mura ! Meglio sfonderare la fida pistola e farle secche subito.
Shoot First è opera del giovane Beau Blythe (con l'ottima colonna sonora del fratello Austin). Probabilemente a scuola hanno un po' sorvolato sul medioevo (in fondo una faccenducola europea durata solo qualche secolo) e così i nobili cavalieri controllati dai giocatori possono far fuoco a ripetizione con armi degne di moderne semiautomatiche. Un anacronismo esilarante che non è l'unica cosa divertente di questo eccellente gioco di esplorazione, con i dungeon generati casualmente (roguelike) e nemici ben caratterizzati e animati.
Ah, nel caso la faccenda risulti un po' sinistra ci si può portar dietro un'amico (co-op).
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