Sidney Lumet, nel suo libro "Making Movies", derideva le spiegazioni didascaliche che motivano la scrittura dei "villain", i personaggi malvagi, con una variazione del "qualcuno una volta gli ha portato via la sua paperella di gomma, ed è per questo che è un assassino squilibrato". Sccriveva quindi "un personaggio dovrebbe essere chiaro dalle sue azioni attuali. E il suo comportamento nel corso del film dovrebbe rivelare le motivazioni psicologiche. Se lo scrittore deve dichiarare le ragioni, c'è qualcosa di sbagliato nel modo in cui il personaggio è stato scritto".
Ora però interi film e serie tv percorrono esattamente questa strada, come esempi "Ratched", "The Many Saints of Newark", "Buzz Lightyear". Alcuni di questi sono intrattenimenti di successo tuttavia, nessuno ne aveva sentito il bisogno.
Pop psychology has killed the villain
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