I sogni spesso sono immersi in un profondo silenzio, ma a volte sono arricchiti da voci o addirittura musica. Con il prodigioso aumento di potenza dei pc è nata una classe di strumenti musicali "virtuali" (virtual instruments) che fanno da base a molti se non quasi tutti i pezzi che si ascoltano alla radio o in discoteca.
Ma non è tutto, il bello è che si è consolidato uno standard attorno al VST (Virtual Studio Technology) di Steinberg, e ora nell'universo delle vibrazioni elettroniche questi plugin permettono di avere a disposizione migliaia di effetti ed é addirittura possibile emulare i sintetizzatori storici come quelli della KORG (che sono comparsi in centinaia di videoclip).
Da non perdere allora la serie di articoli che O'Reilly dedica a SynthEdit, un punto di accesso provilegiato che dipana la nebbia che avvolge l'astruso sottolessico dei musicisti elettronici, pieno di parole come Angelina, Crystal, Ticky Clav, Endorphin, Tapeworm...
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