Una spiritosa ma ficcante critica al "logorio della commercializzazione moderna".
"Ammetto che sono sempre stato ossessionato dai supermercati. Amo osservare le persone, i cassieri e la spesa degli altri alle casse(lo so, un po' invadente). In questo periodo di isolamento, ancora di più, ho vissuto il supermercato come una sorta di parco giochi, perché non mi è stato tolto il mio luogo preferito, e le persone con le mascherine gli danno quel tocco di agghiacciante che mi piace. Non vedevo l’ora di vedere il frigo vuoto per tornarci di nuovo. Un giorno mentre prendevo gli assorbenti per la mia ragazza, ho guardato la confezione di Lines seta ultra, sono tornato subito a casa e ho ridisegnato il prodotto, storpiandolo in “Loneliness, senza ultra” un’ora dopo avevo già disegnato altri 3 prodotti matti, ora non riesco piu’ a smettere. Mi piace. Mi piace proiettare ciò che sento su delle confezioni che normalmente non danno spazio alla fragilità, ai difetti, alla vera essenza umana, sono tele bianche piene di indizi che mi aiutano a liberarmi di qualcosa. Fermarmi dalla frenesia Milanese mi ha permesso di concentrarmi sull’essenza di ciò che covavo ma non riuscivo ad ascoltare, per il rumore di un mondo caotico. E‘ stato il periodo piu’ produttivo della mia vita."
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