onikimono pubblica una lista di link a risorse per fumettari elettronici.Non e' mai stato cosi' facile creare fumetti, gli strumenti abbondano e quello che manca e solo una bella dose di sana buona volonta', perche' il disegno e' sempre e comunque una faticaccia.

Tra tutti i link presenti uno dei piu' accattivanti e' senz'altro il tutorial sui mezzotoni creato per un fumetto che viene pubblicato rigorosamente in bianco e nero. Questo genere di campiture sono i mattoni fondamentali dei manga, e quello che permette ai migliori di sembrare quasi a colori nonostante in rigoroso bianco e nero.

Missy from "Blank"

Cosa succederebbe se le avventure di una sorta di John Constantine fossero narrate alla maniera di Miyazaki, in un mondo dove gli spiriti siano ovunque e ci sia un gran bisogno di qualcuno in grado di risolvere i "problemi" causati dagli strani incontri con gli umani ?

La risposta la da' una giovane mangaka di nome Yuki Urushibara, con una serie subito trasposta in animazione: Mushishi (Il Signore dei Mushi). In ogni episodio c'e' la bellezza di un cortometraggio e si viene avvolti dalla sensazione di una trama creata con elementi nuovi, o solo raramente sperimentati finora.

Mushishi © 1999-2006 Yuki Urushibara

Marek e' il compertinista dei libri della serie "Luthiel's Song" e la sua gallery su deviantart e' un piacevole tuffo in un universo dominato da elementi fantastici. Ogni illustrazione e' realizzata con criteri professionali ed e' una finestra su un mondo da scoprire.

follow me by Marek

posemaniacs aiuta i disegnatori con una serie di figure "scuoiate" in posa, in modo da evidenziare la muscolatura e i dettagli anatomici. Tutti i modelli si possono ruotare intorno al centro in modo da scovare l'angolazione giusta.

Una apposita sezione del sito, hands for drawing, si occupa dei dettagli delle mani, anch'esse liberamente ruotabili.

L'account flickr di gatochy contiene quasi 7000 foto e illustrazioni classificate per decenni. Un attivita' di ordinamento instancabile da parte di Mariana, una 34enne portoghese che ha anche un blog molto interessante.

image by George Petty, 1947

Chissa'

Piet Mondrian come la prenderebbe nel sapere che su dangermouse esiste un linguaggio di programmazione grafico ispirato ai suoi quadri di arte astratta geometrica: Piet (Mondrian esisteva gia' !).

Nell'immagine a fianco infatti non c'e' un quadro del famoso artista, ma proprio un programma scritto in linguaggio Piet.

In "Kyoteizinc" c'e' un "trial and error process of mutational fusion of music and motion graphics". Il remix si spinge oltre la colonna sonora e approda alla coreografia di Masako Yasumoto, creando una esperienza ipnotica a causa della suggestione di continui movimenti percepiti come impossibili dal cervello.

[via pink tentacle]

Kintaro, insieme a Momotaro, e' una delle figure dell'immaginario collettivo giapponese. Una specie di giovane Ercole raffigurato spesso mentre lotta sotto alle cascate contro delle carpe giganti nelle stampe ukiyo-e, ma compare anche a cavallo di un orso volante nei cieli di Urusei Yatsura, oppure da' il nome al protagonista di Golden Boy, il titolo della serie e' infatti anche il soprannome ufficiale dell'eroe. E' una figura popolare anche nel teatro Kabuki e No.

Il mito narra che sia stato cresciuto da un'orchessa sul monte Ashigara, ed abbia in seguito intrapreso la carriera di samurai. Pare che nel periodo Heian sia realmente esistita la figura di un uomo la cui vita avventurosa e' in seguito ascesa al rango di leggenda.

Kintaro contro il pitone gigante
[via pink tentacle]

Miss Tigri tratteggia soavi bellezze asiatiche nei loro costumi tipici, in atmosfere ricche di dettagli ma senza insistere sul viso, con uno stile molto originale che riscuote grandi consensi.

Universita' femminile di Baika ha pubblicato online piu' di 160 fiabe giapponesi stampate tra il 1880 e il 1940 in inglese, spagnolo, francese, tedesco e portoghese.

Ci sono anche una prefazione e una introduzione in inglese. Le versioni ancora piu' grandi delle immagini sono presenti anche all'Centro Internazionale di Ricerca per gli Studi Giapponesi Nichibunken

[via Bibliodissey]