Nel 1999 i fratelli Wachowski si sono recati in Giappone per la prima di Matrix. Dopo aver suscitato scalpore alla prima nazionale del film, ne hanno approfittato per fare una visitina a diversi studi di animazione, visto che sono dei grandi fan del genere e Matrix è un esplicito omaggio a pellicole come Ninja Scroll e soprattutto Ghost in the Shell. Sull'aereo di ritorno hanno stilato il progetto Animatrix. 9 cortometraggi di animazione da parte di registi come Maeda (Blue submarine n°6), Watanabe (Cowboy Bebop), Cheung (Aeon Flux). Stupendo anche l'episodio iniziale, che da il la a Reloaded: "Final flight of the Osiris". Da vedere assolutamente per i fan di Matrix, che ne vogliono ancora ed ancora...
Ecco un'ideina interessante, che può essere anche divertente: il Rob's Amazing Poem Generator. Vi verrà chiesto il vostro indirizzo web preferito e vi verrà regalato, dopo una certa spremitura di silicio, un poema composto con le frasi del suddetto.
Da evitare i siti con javascript pesante come quelli presenti qui su splinder purtroppo, perchè lo script non è in grado di distinguere... magari mi metto di buona lena e lo modifico, visto che l'autore ha reso disponibile il codice sorgente, che è scritto pure in perl, il mio strumento di lavoro.
La sceneggiatura tratta dal capolavoro di Neil Gaiman è disponibile online. E' la bozza del 1996. Neil non ha preso parte al progetto e molte delle sue idee e dei suoi tratti distintivi si stemperano in una caratterizzazione tipicamente hollywoodiana, con qualche clichè sparso quà e là. Un film che molti sperano non veda mai la luce, quantomeno in questi termini. E' invece ancora nell'aria la possibilità che lo stesso autore diriga "Death: the high cost of living". La miniserie edita dalla Vertigo è stata la più venduta di tutti i tempi nella sua classificazione "for mature readers". Ogni cento anni, Death sconta una specie di contrappasso e si incarna e vive una giornata come un normale essere umano, ma personaggi assai strani che sfidano il tempo e conoscono alcune regole del mondo la attendono al varco. La prefazione all'atteso volumetto è stata curata da Tori Amos, amica di Neil, che lo ha citato in 3 diversi album.
AIBO, già in giro da qualche anno per le case dei giapponesi più facoltosi e tecnologici, è un cagnolino elettronico capace di fare diverse cosette tipiche dei cugini pelosi. Come si è soliti dire non sporca, per le vacanze si può spegnere invece di abbandonare 150.000 yen di ferrazzo per l'autostrada (che pare brutto).
L'ultimissimo modello in blu cobalto che fa bello sfoggio di se qui a lato incorpora delle caratteristiche interessanti. Può ricevere delle mail contentenenti comandi di movimento che è in grado di eseguire, dietro gli occhi c'è una fotocamera in grado di scattare istantanee dei dintorni e rispedirle al padrone. Per quanto riguarda le caratteristiche sonore invece non ci sono migliorie degne di nota agli uggiolii di sintesi dei modelli precedenti.
Sembra davvero uscito da un fumetto o un anime, anche se non va nemmeno vicino a quello che può regalare affettivamente un cucciolo vero. Ma AIBO, checchè ne pensino i creatori alla SONY, è più un telefonino con le zampette.
Todd McFarlane vendeva figurine di baseball in un negozietto, e la gente passava e notava i suoi simpatici scarabocchi che lui continuava a fare incessantemente durante l'orario di apertura. Qualche tempo dopo le sue "ragnatele spaghetti" ed una Mary Jane Watson Parker da ululato fanno tornare L'uomo ragno in vetta alle vendite USA.
Dalla sua penna esce anche Spawn, dal quale viene tratto un filmaccio di serie Y (per non dire Z). Ma il personaggio ha una sua dimensione e sfonda nell'immaginario collettivo dei teen statunitensi.
Memore di cosa significhi stringere in pugno un sogno, fonda una casa di produzione di miniature tratte da film, sport e fumetti. E' un successo strepitoso, dovuto senz'altro al puntiglio con il quale i soggetti vengono riprodotti e realizzati (forse c'è lo zampino di qualche artigiano dell'est minorenne... speriamo di no). Nell'immagine possiamo ammirare una Trinity mentre pone il suo sigillo a quello che è forse il momento più intenso di Matrix: il "cartwheel kick". Preparato dai fratelli Wachowski per settimane, il giorno prima di girarlo sfiga vuole che Carrie Ann si procuri una storta. Ma l'attrice stringe i denti e la fasciatura alla caviglia e realizza una delle immagini più potenti della cinematografia moderna. E diviene una icona ipertecnologica.
Little Rock, Arkansas (USA) era nota al mondo per essere la cittadina dalla quale Bill Clinton partì per ascendere alla presidenza degli stati uniti (minuscolo, tiè ). Ed è nello stesso luogo che la band degli Evanescence (ev'e-nes'ens: a dissipation or disappearance like vapor) si riunisce intorno al nucleo fondamentale composto dalla cantante Amy Lee e dal chitarrista Ben Moody. Influenzati musicalmente tra gli altri da Denny Elfman (Batman), Tori Amos e Bjork, il sound degli Evanescence è tutt'altro che etereo. A far da contrasto ad un potente tessuto sonoro rock puro la voce angelica di
Amy Lee sembra cantare perennemente su una scogliera durante una tempesta.
Dark Rock - fortemente consigliato l'ascolto durante la lettura di Neil Gaiman.
How can you see into my eyes like open doors leading you down into my core where I’ve become so numb without a soul my spirit sleeping somewhere cold until you find it there and lead it back home
(Wake me up) Wake me up inside (I can’t wake up) Wake me up inside (Save me) call my name and save me from the dark (Wake me up) bid my blood to run (I can’t wake up) before I come undone (Save me) save me from the nothing I’ve become
now that I know what I’m without you can't just leave me breathe into me and make me real bring me to life
(Wake me up) Wake me up inside (I can’t wake up) Wake me up inside (Save me) call my name and save me from the dark (Wake me up) bid my blood to run (I can’t wake up) before I come undone (Save me) save me from the nothing I’ve become
frozen inside without your touch without your love darling only you are the life among the dead
all this time I can't believe I couldn't see kept in the dark but you were there in front of me I’ve been sleeping a thousand years it seems got to open my eyes to everything without a thought without a voice without a soul don't let me die here there must be something more bring me to life
(Wake me up) Wake me up inside (I can’t wake up) Wake me up inside (Save me) call my name and save me from the dark (Wake me up) bid my blood to run (I can’t wake up) before I come undone (Save me) save me from the nothing I’ve become
(Bring me to life) I’ve been living a lie, there’s nothing inside (Bring me to life)
Beh... una idea interessante, anche se sentirsi definire il proprio destino dalla gattina più famosa del Giappone può far sollevare il sopracciglio. Chissà se i nipponici sono a conoscenza della forte scaramanzia che circonda gli Arcani Maggiori. Di certo anche noi giocherelliamo con superficialità con i loro miti per come vengono dipinti in Uruseiyatsura (ok, Lamù ).
"This is a dear chicken transformation set. It is made from the two-tone felt cloth of yellow and orange, and even if it takes, it is finished to the pop impression. Please observe the feather of the chicken currently attached to the both sides of a hat. please imagine a profile when a cat covers it is as dear as it blows off involuntarily — since it can equip with the head volume to which the reed of a chicken also attached hat on a piece of Velcro, attachment and detachment are easy."
Come amante dei gatti non posso non segnalare anch'io questa trovata giapponese troppo buffa. (ulteriori risate garantite con la traduzione automatica dal giapponese all'inglese).
Matrix: Reloaded. Film più atteso del 2003 dopo il terzo episodio del Signore degli anelli. Al cinema c'è la ressa delle grandi occasioni. E' il primo giorno di proiezione. L'attesa è durata 4 anni. Nel 1999 il primo film della trilogia esce sottovoce e senza troppa pubblicità. Gliela faranno le persone uscite dal cinema consapevoli di aver assistito ad uno spettacolo unico. Critica o non critica, signori, i fratelli Wachowski sono padroni del mezzo. Hanno le idee chiare e sanno cosa chiedere agli attori. Per chi ha letto "il neuromante" Molly si materializza finalmente su di uno schermo, fin da subito, nei panni di una Carrie Ann Moss letale e capace di cose da lasciare a bocca aperta. E si capisce che finalmente il cyberpunk è una realtà anche cinematografica. La struttura è quella, ci sono hacker (operatori) e cowboy capaci di incredibili coreografie nell'eseguire un kung fu impossibile, correndo sui muri e affondando colpi a velocità che possiamo percepire grazie all'oramai inflazionato, ma non da loro stessi, "bullet time" (oscar a John Gaeta per gli effetti speciali).
"More of the same": Reloaded colpisce come Matrix, anche se stavolta il pubblico se lo aspetta. Ma i fratelli ci giocano e si prendono anche in giro. La rissa ("the burly brawl") è molto spettacolare, così come lo scontro con Seraph, ed il duello causato da Persephone. Il corso di guida motociclistica da i suoi frutti e Trinity cavalca contromano la sua Ducati facendo venire la pelle d'oca. (ragazzi non provatelo in autostrada). Chi critica la trama si guardi "the Hours" e per favore tolga la polvere dalle sue videocassette con la produzione di Bergman. Per gli altri questo fumettone ipercinetico è una gioia per gli occhi che strappa anche degli applausi. Riuscito pienamente !
Il sito è fantastico e contiene le interviste anche con gli operatori di macchina. Questa saga, nell'anno dell'uscita della nuova trilogia di guerre stellari, ha saputo rubare lo scettro dello stato dell'arte allo Skywalker Ranch in California. Ed il cinema, ancora una volta, non sarà più lo stesso. Niente è tenuto segreto, se non quello che ci aspetta. Il DVD dell'originale è ricchissimo di storyboard, foto, commenti e backstage sulla realizzazione e prima del film è uscito "The Animatrix", una serie di 9 cortometraggi di animazione con storie che fanno da cornice alla vicenda, così come il videogame "Enter the Matrix".
Neil Gaiman è all'altezza dei suoi personaggi. Un po' eccentrico. Inglese, vive negli USA con la sua bella moglie e le figlie Holly e Maddy. Ha vinto innumerevoli premi per la sua storia a fumetti: "The Sandman", che ha battuto ogni record di popolarità tra i fumetti di contenuto adulto, innalzandolo al rango di superstar. L'arco narrativo prende spunto dalle uniche due opere di Shakespeare che non hanno una ambientazione storica: il "Midsummer Night's Dream" e "The Tempest". Gaiman immagina che il Grande Bardo ne abbia ricevuto l'ispirazione dopo un incontro con il signore dei sogni: Morfeo. Si narra di una famiglia di esseri che c'erano prima che gli uomini inventassero il culto dei loro dei, e che ci saranno dopo che gli dei saranno oramai dimenticati. Sono sette e incarnano questi aspetti della vita: in ordine di eta: Destiny, Death, Dream, Desire e Despair, Destruction e Delirium (una volta Delight).
Gaiman è un maestro assoluto della metafora, ha girato il mondo in lungo e in largo, ha letto moltissimo, conosce innumerevoli aneddoti storici ed è appassionato di molte culture. Ama le storie di fate e folletti e le cose curiose, i simboli ed è capace di caratterizzare un personaggio con un gesto, di descriverne in modo toccante tutta una vita in poche pagine. Quello che forse più lo contraddistingue é però una sensibilità incredibile ed una fantasia sconfinata. Si diverte molto ad avvolgere in una morbida coperta di compassione i suoi personaggi apparentemente più pericolosi e sinistri. Un esempio per tutti: Death, la sorella maggiore di Morfeo, ritratta come una ragazzina dark con uno spirito incrollabile e la battuta sempre pronta (umorismo inglese of course).
Ad ogni domanda ha risposto con garbo ed educazione. Una persona speciale, gentile, che sa cogliere il meglio dalla vita per metterlo in prosa e regalarlo (previa piccola somma di denaro) agli altri. Impossibile non toccare l'argomento "Sandman". Ma la discussione è spaziata su tutto l'arco della sua produzione, dalla difficile collaborazione con la BBC per la produzione di "Neverwhere" ad "American Gods" (vincitore del premio Hugo), passando per la quasi disconosciuta biografia dei Duran Duran.
Il suo ultimo libro è una fiaba per bambini, gotica ed inquietante: "Coraline". Ispirato da sua figlia Holly, che a 6 anni tornava a casa da scuola e vedendo suo padre scrivere storie spesso si avvicinava per narrargli le sue, che prendeva molto sul serio e che avevano come protagonista assoluta una bambina di 6 anni di nome Holly. Spesso aveva da discutere con la madre troppo severa, e che ancor più spesso, forse a causa della casa vittoriana (anche Stephen King vive in una casa del genere) incontrava lupi che uscivano dai muri ed altre creature sinistre ed inquietanti. Coraline è una bambina che come Alice attraversa il solco tra due mondi e si ritrova a dialogare con un simulacro della madre con dei bottoni al posto degli occhi. "dei bottoni al posto degli occhi ? O mio dio, ma è orribile !" è ciò che subito può venire in mente ad un adulto. Ma un bambino pensa: "bottoni ? figo ! Li posso disegnare facilmente". Perchè il nome Coraline ? I nomi sono potenti strumenti nella magia e spesso le creature più sono potenti e più ne accumulano, come se fossero tesori nascosti. Nel nome alberga il destino. Alice si diceva, vive il seguito delle sue avventure in "Through the looking glass" (attraverso lo specchio) e Coraline è come una Caroline che lo attraversa, c'è il gioco della riflessione.
Gaiman porta la magia in un mondo un po' grigio, che ne ha un bisogno intimo e assoluto. Niente è impossibile nelle sue storie e la suspance ci segue costantemente mentre seguiemo le appassionanti vicende di personaggi che non potrebbero esserci più vicini, ma che per qualche motivo violano una o più delle regole che noi accettiamo incondizionatamente, solo per obbedire ciecamente a tutte le altre però. Il nuovo talento inglese ha in serbo ancora molte altre storie per noi, ma la sua produzione è già sufficientemente vasta per allietare molti pomeriggi d'estate o serate d'inverno.
Neil Gaiman — The Interview I've Waited 20 Years To Do | The Tim Ferriss Show
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