Satoshi Kon è stato un regista geniale, animatore, sceneggiatore e autore di manga. Nato a Sapporo, Hokkaidō e membro della Japanese Animation Creators Association.
Si è laureato al dipartimento di Graphic Design della Musashino Art University.
In questa serie di saggi video, BREADSWORD parla con calma della filmografia di Satoshi Kon e di come affronta il concetto di Amore. Il primo ad arrivare è Perfect Blue.
Yuichi Shintani nel 1988 dirige questo imperdibile "Production Report" su Akira (アキラ) di Otomo.
Akira è uno dei pochissimi casi in cui il mangaka originale si incarica di dirigere anche il film, riducendo in 2 ore le oltre 2000 pagine dei 6 volumi del fumetto. Otomo centra due volte l'obiettivo, sia con il manga che con la pellicola, che rimane a tutt'oggi imperdibile, a oltre 30 anni di distanza dall'uscita cinematografica.
I 24 fps, che per una produzione di animazione sono il doppio del normale - e quindi è come aver realizzato due film - vengono sfruttati alla perfezione nelle numerose scene d'azione e restituiscono una fluidità da videogame.
Il numero di cose di grande interesse sulla miniserie HBO ispirata al disastro di Chernobyl è praticamente infinito, non a caso sono state realizzate diverse puntate companion del podcast ufficiale. Ma basta sapere che, come si capisce immediatamente dallo spettacolare e sinistro trailer, è scritta in modo eccellente ed aderentissimo ai fatti accaduti realmente, è girata alla perfezione ed interpretata in modo magistrale da Jared Harris, Stellan Skarsgard e Emily Watson. La serie è schizzata immediatamente in testa alla classifica delle migliori mai realizzate e ha avuto un enorme riscontro di pubblico.
Si tratta della più grave catastrofe creata dall'uomo, avvenuta realmente all'1:23:45 della notte del 26 aprile 1986, al confine tra Ukraina e Bielorussia, quando ancora esisteva l'Unione Sovietica. Il nocciolo del reattore della centrale nucleare rimase esposto per giorni, durante i quali l'emissione di radiazioni equivaleva a due esplosioni di Hiroshima, ogni ora. Le misure e gli eroici sacrifici necessari per rimediare ad un disastro di tale portata furono devastanti e incommensurabili, e ancora oggi il sarcofago che rinchiude quello che resta delle 200 tonnellate di combustibile fissile altamente radioattivo durerà per soli altri 100 anni.
Spring è la storia di una pastorella e del suo cane, che affrontano spiriti antichi per continuare il ciclo della vita. Questo cortometraggio poetico e di grande impatto visivo è stato scritto e diretto da Andy Goralczyk, ed è ispirato alla sua infanzia trascorsa sulle montagne Tedesche.
Il team di Spring ha utilizzato la versione di sviluppo di Blender 2.80 per l'intera produzione, anche prima che il software fosse in Beta ufficiale. Come per tutti gli Open Movies di Blender, l'intero processo di produzione e tutti i suoi file sorgente sono condivisi sulla piattaforma di produzione Blender Cloud.
Hayao Miyazaki’s World - 'Best of' Booklet è un saggio di Tamah Nakamura che spiega come, in Giappone, Hayao Miyazaki sia considerato molto più di un regista, ma un vero pensatore e filosofo.
Il libro attraversa la produzione artistica di Miyazaki, approfondendo ecologismo, simbologia, natura umana e molti altri aspetti in film come "Totoro", "Mononoke", "Nausicaa" e "La città incantata".
Sam Battle - la mente di Look Mum no Computer - durante uno dei suoi folli progetti in una nuova location, ha scovato in un angolo uno Yamaha CS-80.
Si tratta di un sintetizzatore analogico polifonico giapponese del 1976. Una bestia da 100 kili e 20.000 euro, capace di riprodurre tutta l'ampiezza di archi e ottoni in modo impareggiabile.
E' lo strumento usato da Vangelis per suonare la colonna sonora di "Blade Runner" e "Momenti di Gloria" e fu impiegato anche per "Dune" dei Toto.
Oltre all'esordio al cinema del nuovo Spider-man Miles Morales in compagnia dei suoi amici aracnidi, la cosa davvero sensazionale di Spider-Man: Into the Spider-Verse è il suo stile, la forma che, per una volta, diventa sostanza.
Il quasi-capolavoro diretto da Bob Persichetti e scritto da Phil Lord e Christopher Miller aveva la missione imposta da Sony di togliere un po' di polvere dal supereroe più amato del mondo, incastrato in un multiverso di inutili reboot.
L'obiettivo viene centrato in pieno, rompendo tutte le regole dei film di animazione imposte da decenni di dominio Pixar, e usando un mucchio di trucchi per renderlo incredibilmente dinamico ed entusiasmante. Una vera e propria boccata d'ossigeno dopo cloni su cloni di film di animazione e supereroi in live-action tutti uguali.
John Walsh racconta di anime, cartoon, videogame e altri media in modo arguto, e ben documentato, raccogliendo dati e lasciando perdere per quanto possibile le opinioni soggettive.
Qui sopra ci spiega esattamente le ragioni della caduta dei Simpson, la serie tv più innovativa di qualche decennio fa, e nel fare questo ci rende partecipi del significato di gusto, di saper scegliere, comprendere e apprezzare davvero quello che si guarda, per evitare di ingozzarsi di qualsiasi cosa venga scelta da un algoritmo e farlo diventare come un passatempo qualsiasi.
Popular mechanics ci ricorda che trentacinque anni fa uscì un film di fantascienza che coinvolgeva quattro leggende di Hollywood, diretto da uno dei più importanti e influenti artisti visivi della storia del cinema (Douglas Trumbull), e la trama preannunciava l'invenzione della realtà virtuale con decenni di anticipo sui tempi.
La sceneggiatura era è stata scritta come una vetrina per una nuova tecnologia progettata per cambiare il modo di vedere i film. Una delle leggende hollywoodiane morì prima che il film fosse finito, una morte misteriosa, e questo finì per essere il suo ultimo film.
Brainstorm (1983) è un film visionario e anticipatore ma molto sottovalutato.