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JFF Japan Film Festival

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okuribito


Il Japanese Film Festival (JFF) è un progetto della Japan Foundation per promuovere il cinema giapponese nel mondo. Con lo slogan "Film giapponese sempre e ovunque", il programma è stato lanciato nel 2016 per 10 paesi ASEAN e l'Australia. Successivamente la rete ha incluso paesi come Cina, Russia e India. Nell'anno 2019-20, il festival è stato tenuto in 56 città in 12 paesi, e i film guardati da più di 170.000 spettatori.

Quest'anno, oltre ai convenzionali eventi del Japanese Film Festival (JFF) di persona, è stato organizzato il "JFF Plus Online Festival" per la visione online nei seguenti 20 paesi.

Asia: Cambogia, India, Indonesia, Malaysia, Myanmar, Filippine, Thailandia, Corea del Sud, Vietnam
Australasia: Australia, Nuova Zelanda
Americhe: USA, Canada, Messico, Brasile
Medio Oriente/Africa: Egitto
Europa: Germania, Italia, Spagna, Ungheria.


500 Days of Summer

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Sono da poco passati 10 anni dall'uscita di 500 Days of Summer, un essenziale antidoto alle illusioni disneyane instillate in generazioni di persone nel corso di oltre un secolo di cinema.

Le autrici di The Take ci spiegano molto bene perchè il film sia così frainteso, ancora oggi. E cosa succede "incrociando i flussi" tra l'eroe romantico e la "pericolosissima", ma inesistente Manic Pixie Dream Girl. C'è chi arriva ad odiare il personaggio interpretato da Zooey Deschanel, ma si è perso quale sia il vero senso di questa pellicola così sottovalutata.

wikipedia


"500 Days of Summer" Is All Love: Rewind

Zooey Deschanel Talks "500 Days of Summer"

How 500 Days of Summer gets the Manic Pixie Dream Girl right

The Cinema Cartography

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Creato da Lewis Michael Bond e Luiza Liz Bond, The Cinema Cartography ispira nuovi modi di vivere La Settima Arte. Il loro credo è che i film possano cambiare il mondo dando alle persone nuove prospettive, nuove idee per promuovere il pensiero critico e, attraverso una visione consapevole, migliorare il loro rapporto con il mondo che le circonda.


Cinémathèque - A History of Cinema

The Copycat Cinema of Quentin Tarantino

The Queen's Gambit - Il sonoro

The Queen's Gambit
Spesso si sottovaluta l'importanza del suono in un opera audiovisiva. Il suono è importante perché coinvolge il pubblico: aiuta a fornire informazioni, aumenta il valore della produzione, evoca risposte emotive, enfatizza ciò che è sullo schermo e serve a dare indicare il "tono". Quando vengono usati bene insieme, il linguaggio, gli effetti sonori, la musica e persino il silenzio possono elevare drammaticamente il video. Ma è ancora più vero il contrario: un cattivo suono può rovinare il video, magari lavorando anche a livello inconscio.

L'audio non può risolvere l'animazione scadente, un montaggio di basso livello o il movimento di una telecamera amatoriale. Tuttavia, quando si tratta di creare un'esperienza completa per il pubblico, l'audio è probabilmente più importante della qualità video. Il suono aggiunge emozione e collega le persone a ciò che vedono. Supporta ogni visuale e ogni taglio, e definisce lo stato d'animo e il tono generale della narrazione.

A Sound Effect intervista il sound designer Wylie Stateman e il montatore Eric Hoehn sul loro lavoro per "The Queen's Gambit", la serie dell'anno a sorpresa su Netflix.

Studying The VFX Of The Queen's Gambit

[via]

L'arte della Fotografia nel Cinema

Sul suo canale youtube Wandering DP Patrick O'Sullivan si occupa di fotografia cinematografica, in gergo "cinematography".

Come il montaggio e la scrittura, anche la fotografia è essenziale per aiutare il regista nella realizzazione di un film o una serie di valore. Oltre alla spiegazione dei tecnicismi ci sono ogni settimana interviste con i principali professionisti del settore. Inoltre c'è l'analisi degli spot televisivi osservandone le luci, le inquadrature, le scelte delle telecamere e altro ancora, in un formato dettagliato.

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The Wandering DP Podcast: Episode #133 - Storyboards (Good & Bad)

The Alienist Making Of

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La storia della serie TNT "The Alienist" potrà non essere tra le più originali e innovative, ma il production design è fuori scala.

Mara LePere-Schloop (BFI) ha raccolto tutti i ciottoli disponibili nell'Europa dell'est ed è riuscita a ricostruire la New York del 1890 in modo assoutamente incredibile.

Il valore di tutta la produzione è all'altezza dello sforzo per costruire il set: costumi, props, cast e regia.


Mara LePere-Schloop ('The Alienist' production designer) on evoking 'chaos' of 1890s New York

Klaus: Moe e Houdoo

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La produzione di Klaus, film d'animazione su Netflix, è durata 4 anni.

All'occhio meno attento potrebbe sembrare un film 3D ma in realtà si tratta di un film realizzato con animazione "tradizionale" in 2D, al quale sono stati aggiunte un paio di fasi di post processing tipiche del processo 3D. Il tutto con l'aiuto di un paio di programmi realizzati dai francesi di Poisson Rouge ovvero: Moe e Houdoo.

Il secondo, in particolare, aleggerisce la fase di in-betweening, che è una delle più tediose e meno "artistiche" del processo di produzione, nonchè forse una delle più faticose e ripetitive.

The Spa Studios
IMDB


Una Nausicaa Mozzafiato su Sketchfab



Questo incredibile capolavoro: Nausicaa, la Principessa del Vento, sarebbe già così una gran bella riproduzione della scena iniziale del primo film dello Studio Ghibli, ma in realtà è realizzata di 3D da Granicoph.

E c'è perfino una scena sulla Maeve, altrettanto spettacolare.

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