Tomhei è un designer giapponese di Hamamatsu (la città di Honda, Yamaha, Suzuki e Kawai).
Ama lavorare sul concetto di "sorriso", che in fondo è tutto quello che serve avere intorno per essere felici. Un sorriso scalda il cuore e supera ogni barriera linguistica.
Costruisce piccoli totem dell'allegria che è difficile non trovare irresistibilmente ipnotici.
"Il mondo è più vasto quando ogni muro è un pavimento".
The Bridge è un non-platform dove giocare con le dimensioni è la regola. Si entra letteralmente nei mondi fantastici immaginati da M.C. Escher e piccoli spostamenti apparenti permettono di superare ostacoli insormontabili.
Forse la cosa che stupisce di più è riuscire a sentirsi così liberi quando si è dentro ad un labirinto.
Già ogni Humble Indie Bundle è manna dal cielo, ma quando nell'ultimo è stato aggiunto spacechem il pacchetto di giochi indipendenti è diventato irresistibile.
Spacechem è un resource management game che è una specie di incrocio tra pipemania e una lezione di chimica.
A livello macroscopico occorre allacciare i reagenti ai reattori e produrre le sostanze richieste, ma la peculiarità fenomenale è che bisogna prendersi cura di disegnare la reazione a livello microscopico usando proprio l'idrogeno e suoi amichetti e preoccupandosi addirittura dei legami tra atomi e molecole. Il tutto all'inizio può confondere un po', ma i tutorial conducono mano nella mano il piccolo ingegnere chimico al suo epico destino.
in figura, a sinistra il perfido monossido di carbonio entra nel reattore e viene trattato dai due manipolatori (waldo) in modo che i legami covalenti vengano scissi
Dan Hipp proprio non riesce a mettere giù la matita, e c'è da divertirsi alla grande i suoi frullati di immaginario collettivo carichi di originalità, stile e personalità.