Mypaint è un programma free, open source e multi piattaforma che si rivela davvero indispensabile per colorare digitalmente le proprie creazioni.
La sua leggerezza gli permette di competere quasi ad armi pari, ed anzi uscire vincente, dal confronto con il blasonato Painter e simili. Il tutto grazie al fatto che non richiede troppo sforzo al processore per simulare gli aspetti più "materici" della fisica dei colori e quindi riesce a seguire la penna sulla tavoletta in real time.
Inoltre un'altra caratteristica dirompente è la "precise pen", che aggiungendo al contrario un deciso e sistematico ritardo nella risposta smussa il tipico tremolio della mano inesperta e permette di tracciare linee che Giotto se le sogna !
Inutile provare a trovare parole migliori per presentare questo libro sui fumetti e la loro tecnica di quelle che seguono:
"Solo Scott McCloud avrebbe potuto organizzare le sue idee sul fumetto in questo modo. [...].
Manterrà la promessa di "Capire il Fumetto" ?
Per la gioia di tutti, la risposta ad enstrambe le domande è si!"
- Jeff Smith
"Se leggi, scrivi, insegni o disegni fumetti; e intendi farlo;o se semplicemente vuoi vedere all'opera qualcuno che sa spiegare in maniera eccellente, devi leggere questo libro."
- Neil Gaiman
Molto semplicemente la migliore analisi del medium che mi sia mai capitata. Altamente raccomandato.
- Alan Moore
Oto na ri (おとなり, 2009) è un film diretto da Naoto Kumazawa (ora alle prese con la versione live per il grande schermo del fantastico Kimi Ni Todoke).
I protagonisti della storia, la fiorista Nanao e il fotografo Satoshi, vivono in appartamentini adiacenti divisi solo da un muro sottile che permette di sentire tutto quello che succede dall'altra parte. Incontrarsi di persona sembra qualcosa di imbarazzante e quindi i due stabiliscono una specie di comunicazione attraverso la sottile intercapedine che li divide. Al mattino Nanao si rilassa nel sentire il macinino del caffè nella stanza accanto, e alla sera Satoshi si abbandona al dolce suono delle ripetizioni del corso di francese della sua vicina.
Il destino fa capolino nella vicenda e viene addirittura citato in modo esplicito, ma opererà in modo molto indiretto, "disturbato" dagli eventi della vita dei due personaggi che li obbligherà a crescere e superare i loro limiti.
Man, Woman and the Wall (聴かれた女, Kikareta onna no mirareta yoru, 2006) invece tratta lo stesso argomento in modo notevolmente diverso.
La presenza della prosperosa Sora Aoi induce già dall'inizio qualche sospetto (o aspettativa) sulla piega che prenderà la storia, ed effettivamente il suo vicino è destinato a partire per dei trip "di fantasia" ogni volta che la donna entra nella doccia. Ma non è l'unico a fantasticare su Satsuki, che infatti riceve periodicamente telefonate da un maniaco.
La curiosità lo induce ad ingegnarsi e il ragazzo decide di procurarsi un bel microfono per origliare come se fosse proprio dentro all'appartamento di fianco, ma succede qualcosa di imprevisto quando improvvisamente il segnale viene disturbato da qualcosa.
Tom Whalen interpreta perfettamente lo spirito grafico di questo periodo, fatto di echi del passato e stile retro nel quale vengono iniettati decisi tratti di ispirazione moderna.
Le curve sono regolari, perfette come solo i programmi di illustrazione vettoriale possono permettere e la palette sbadita invece sembra uscire da una vecchia cover di un libro anni '70.
La contrapposizione rende tutto più interessante, almeno fino a che qualcuno non troverà un nuovo sentiero nella foresta delle idee.
Nel nucleo profondo del mondo dell'animazione giapponese c'è la serie con il nome più spudoratamente arrogante che si poteva osare immaginare: Evangelion.
L'universo di Rei, Asuka e Shinji è un gomitolo di molti degli elementi che hanno maggiore eco nell'immaginario collettivo e si basa su innumerevoli dicotomie, a partire dalla negazione tra parentesi dei titoli della nuova quadrilogia: padre o figlio ? Odio o amore ? Esposizione o isolamento ? Sogno o realtà ? Tecnologia o misticismo ? Inedia o battaglia ? Asuka o Rei ? Misato o Ritsuko ? Angeli o demoni ? Vita o morte ?
Ciascuna di queste contrapposizioni carica di energia una storia così innovativa e potente che ha già avuto bisogno di essere narrata due volte.
Quix è una bookmarklet, ovvero semplicemente un po' di codice javascript dentro ad un link. Se ben scritto e nel giusto ambiente (firefox, chrome ecc.) questo oggettino che non occorre nemmeno installare aumenta la velocità di navigazione a livello curvatura grazie a quelle che sono delle efficaci keyboard shortcuts.
Tra le funzioni ci sono la navigazione di base (g cerca su google, f cerca su flickr, tr traduce), i comandi "social" (fb condivide la pagina su facebook, yt cerca su youtube), le funzioni SEO (linkcheck verifica i link), le funzioni per webmaster (font mostra i font, w3c valida, xray passa ai raggi X) e molto molto altro.
Alcuni artisti digitali si avvicinano con una certa soggezione a quella signora affascinante ma pericolosa che è Madame Saturazione. E' difficile resistere alle sue malìe.
Thien Bao invece non si pone nemmeno lontanamente il problema e abbraccia con forza il culto dei colori al neon, che irradiano potenti nell'oscurità fino a profanare la retina.
E' tempo di inforcare gli occhiali da sole e abbronzarsi un po' con la sua spettacolare gallery. Il blog contiene anche alcuni work in progress.
Music Explorer FX è una applicazione java che gira in locale sul computer dell'utente e permette di esplorare il mondo di un'artista musicale.
Foto, video, copertine di dischi, biografia, news, blog e tutto quello che orbita intorno al musicista scelto, con le immancabili e utilissime connessioni verso artisti simili in modo da usare i propri gusti per scoprire, approfondire, ricordare con la massima facilità. Il tutto vissuto con le migliori canzoni in sottofondo.
Dopo anni passati ad aspettare di infilare il tetromino rosso nel suo apposito alloggiamento e far sparire ben 4 linee contemporaneamente è tempo di lasciarsi andare un po'.
Lo scopo di Building Blaster 2 è quello di far saltare per aria strutture in modo da liberare completamente la zona rossa, cercando di far fuori meno passanti possibili ma se per caso c'è un impresario concorrente di passaggio, beh è quel che si dice prendere due piccioni con una fava...
Si piazza la dinamite (o altro, con il progredire del gioco) e si pigia il bottone "detonate".
Olivia De Berardinis è probabilmente la più rinomata pinup artist del mondo. Ha passato la giovinezza trasferendosi periodicamente qua e la per la East Coast ritraendo la madre mentre girava per casa mezza nuda. Dopo aver frequentato la school of visual arts a New York, e con praticamente solo soggetti femminili nel portfolio, per iniziare a lavorare decise di presentarsi alle riviste dedicate ad un pubblico maschile.
Questo contribuì ad incentrare la sua produzione ancora più su "pinup, erotica, glamour e burlesque". Fino ad approdare mensilmente sulle pagine di Playboy.
Sul suo sito ufficiale è possibile acquistare un sacco di merchandising.