The Rules Girl spiega le regole e il funzionamento di molti giochi da tavolo popolari in meno di 5 minuti. E' un'ottimo modo per capire in generale le meccaniche di un gioco e sviluppare un senso generale del suo funzionamento, per poi approfondire in seguito.
In qusto caso ci spiega Tsuro, un gioco di piazzamento tessere creato da Tom McMurchie dove occorre creare dei percorsi dove si muovono i segnalini e cercare di non sbattere.
Raiden e Midna, i ragazzi di PlayerInside, recensiscono l'ultima fatica di una Ubisoft Toronto in gran forma, sotto la guida di Clint Hocking (ecco il suo sito personale): Watch Dogs Legion, la terza versione del franchise che introduce un sacco di innovazioni interessanti nel genere dei sandbox game alla GTA, soprattutto quella di poter arruolare e controllare qualsiasi cittadino nella lotta alla causa del contrasto al regime totalitario instauratosi in una Londra del futuro prossimo.
Fin dall'inizio Kojima era attratto da titoli come Super Mario Bros o Portopia, giochi che avevano dietro un mondo, evidente.
Poi l'intervista inizia a parlare del "mondo di Kojima", Metal Gear, il suo leggendario titolo che fece faville su MSX nella sua versione a 8 bit e fu portato poi su molte altre piattaforme, ma che poi tornò per reinventare un genere sulla Playstation originale, essendone una delle killer app imperdibili.
Potrebbe sembrare qualcosa di negativo, ma come già detto, il capolavoro assoluto di Nintendo rappresenta un risultato così eccezionale che deve spingere in alto il livello per tutti gli altri prodotti simili. Ci si aspettava che lo facesse e infatti è successo. Praticamente tutte le scelte della casa di Kyoto sono state più che azzeccate, tanto da diventare un manuale di game design, che probabilmente finirà per annacquare un po' la formula, ma dopo oltre 4 anni tengono ancora così botta che il titolo di Mihoyo è stato un successo eccezionale.
Stavolta la ricetta di Nintendo si applica alla mitologia greca, ma le meccaniche sono quelle ben note che abbiamo potuto sperimentare guidando Link nella sua ultima avventura. Il tema è interessante e Ubisoft è riuscita a correggere qualcosa apportando un tocco proprio all'impianto oramai classico del nuovo Zelda.
Questa serie di titoli meriterebbe di essere quasi un genere a parte del quale, in modo sorprendente, vada considerata anche l'altissima qualità dei contenuti, oltre al mix di gameplay e la natura sandbox del mondo da esplorare: i "breathlike" o "wildlike".
Devi scegliere un eroe e avventurarti attraverso un dungeon in continua evoluzione. Cosa cerchi? Il Pixel perduto, naturalmente! Scendere tutti i 10 piani e sconfiggere il tempo per evitare di essere inghiottito dall'oblio. L'eroe accumula esperienza per sconfiggere i mostri sempre più potenti. Durante l'esplorazione si scoprono nuovi oggetti, tesori, eventi e artefatti. Raggiungi il 10° livello e trova il Pixel perduto e cerca il portale per fuggire dal dungeon.
Quest for the Lost Pixel cerca di riprodurre la sensazione dei rogue games. La loro casualità, la discesa, la difficoltà e tutti i vari elementi che caratterizzano questo genere così influente.
E così anche la storia di Master of Magic (Microprose, 1994) è stata raccontata dal Digital Antiquarian. Steve Barcia aveva appena finito di rilasciare Master of Orion, ma già un anno dopo, proprio per natale, era sugli scaffali questo nuovo gioco completamente diverso dal precedente e era anche uno dei più complessi 4x strategici esistenti.
Una semplice successione di stanze e scale, con dei mostri sparpagliati a caso, forse non è architetturalmente qualcosa che abbia davvero un senso, no ?
In questo affascinante gioco da tavolo fantasy (spesso considerato una versione del "classico" Dungeons & Dragons), da 2 a 8 giocatori assumono il ruolo di combattente, elfo, chierico o mago, poi si aggirano per il tabellone raccogliendo armi, tesori e risolvendo incontri (che possono essere buoni o cattivi). Il gioco termina quando un certo numero di tesori imperiali è stato trovato (a seconda di quanti giocatori stanno giocando) e a quel punto vince il giocatore con il maggior numero di tesori. Il gioco è competitivo e metà del divertimento consiste nel lanciare brutti incontri agli altri giocatori.
Il corso online gratuito di scrittura di Fabio Bonifacci (autore della sceneggiatura di molti film), si articola in diverse "lezioni", e si è dimostrato molto utile per la editor, che ha riscontrato oggettivi miglioramenti nel materiale di chi lo aveva seguito. In effetti il corso è scritto con lo stile accattivante di una racconto, spiega molto chiaramente concetti la cui padronanza è essenziale, perchè sono modelli imprescindibili dell'architettura di una storia. Solo tenendo in considerazione questi elementi la storia può "stare in piedi", viceversa cadrà nel disinteresse.
Ogni lezione è accompagnata da esempi chiarificatori che facilitano la piena comprensione di quanto appena appreso. E non mancano gli esercizi da fare !