Mike Mitchell è uno di quei rari artisti per i quali non è facile scegliere una singola immagine rappresentativa. I soggetti rappresentati sono i più vari, ciascuno personalizzato nello stile dannatamente ironico, beffardamente iconoclastico, dell'artista.
Mike Iverson si diletta nella creazione di "props", oggetti di scena spesso usati al cinema o a teatro che possono tornare utili in mille occasioni, dal cosplay alla foto divertente per il profilo, dal corto amatoriale al bar a tema.
Il processo costruttivo è così interessante che anche se non si ha alcun interesse nell'oggetto creato, vederlo crescere passo dopo passo, dettaglio dopo dettaglio, ha qualcosa di ipnotico. Che poi è il motore che desta l'interesse degli spettatori di nat geo channel.
E le soluzioni adottate possono anche tornare comode nella vita quotidiana per i dettagli del fai da te.
In tempi di tablet in lotta per la supremazia gli ebook i moltiplicano insieme purtroppo ai diversi formati.
Ci sono gli ebook scovati in rete, quelli già in proprio possesso in versioni esotiche, quelli che nella proprio reader app preferita si presentano bene solo e in quel certo formato. L'esigenza di passare da uno all'altro è in continuo crescendo e molti, ciascuno nel proprio piccolo, sono prima o poi destinati a diventare dei bibliotegari digitali.
Ma è qui che entra in gioco calibre, un tool free per il library management, che permette la conversione tra formati, la distribuzione sui propri dispositivi, l'aggregazione in ebook delle news online, anche la semplice lettura.
Eric Drooker, classe 1958, è un illustratore newyorkese purosangue che non poteva non finire ad arricchire le cover della prestigiosa rivista della sua città.
Nel 2010 ha realizzato un cortometraggio animato dal titolo "Howl" (una clip nel proseguimento dell'articolo) tratto dal poema di Allen Ginsberg.
Lists of note pubblica liste.
Sono ovviamente liste interessanti, non tanto quelle della spesa o le cose da fare di qualche sconociuto.
C'è la lista dei titoli che Kubrick aveva pensato per il Dott. Stranamore. Le semplici regole di Rudyard Kipling per vivere a Londra. L'elenco delle norme del 1949 per chi scrive(va) commedie (con un contributoi anche da Billy Wilder). 20 suggeriomenti per gli scrittori di noir.
Ci sono anche i 47 nomi originali dei 7 nani (!)
Steve Thomas nelle sue illustrazioni ripropone quello stile epicheggiante che è un po' come la trasposizione grafica dell'audio dei cinegiornali dell'istituto Luce.
Le immagini propagandistiche e in stile poster vintage sono realizzate con ironia e si riferiscono principalmente allo stile ruggente dei primi anni del ventesimo secolo.
L'Inkan (印鑑) è il caratteristico sigillo in legno che permette di apporre la firma.
Questo tipo di timbri sono realizzati nei materiali più svariati: pietra, metallo, legno, bambu, plastica ecc. E sono usati tipicamente con l'inchiostro rosso.
'Ginko-in' (銀行印) è il nome giapponese dei sigilli bancari, 'Mitome-in' (認印) viene usato per funzioni postali. 'Gago-in' (雅号印) per firmare opere artistiche.
“Hanko” and “Inkan”: Japanese Stamps and Personal Seals
“Hanko” and “Inkan” su pinterest
Nel classico Il Professore Matto (rifatto poi con Eddie Murphy) l'insegnante "nerd" interpretato da Jerry Lewis, grazie ad una pozione, diventa super cool e riesce a corteggiare la sua allieva più carina. Purtroppo, a parte gli effetti della durata della pozione, diventa anche un fastidioso schizzato.
C'è una certa analogia in quello che Larry Page in questo periodo sta facendo con google. La pozione si chiama "google+" (un nome che sembra appropriato). Il motore di ricerca offre un sacco di servizi da "nerd" e muore di invidia per il figo della scuola: facebook. Il problema è che se nasci cool o nerd non è facile cambiare, e se riuscirai a cambiare perderai senz'altro la tua vera identità.
A far parte di questa identità che google sembra considerare un bagaglio ingombrante c'è anche google scholar. Un servizio strepitoso che indicizza le pubblicazioni dei ricercatori su determinati argomenti e li rende facilmente consultabili ad altri, contribuendo in modo significativo al progresso scientifico.
Peter Molyneux è nella top 10 dei game designer del mondo, ma probabilmente come "chiacchierone" è il numero uno assoluto. L'inglese di Guildford è un abilissimo affabulatore ed è in grado di evocare giochi leggendari nella mente dei giocatori. Purtroppo il suo team di sviluppo fa molta più fatica a stargli dietro.
La sua capacità di incantare è così grande da aver ispirato un "doppeltwitter", un imitatore che cinguetta nello stile del maestro. Ma non è tutto. L'incantesimo prosegue ad un ulteriore livello di ispirazione e questi tweet stralunati, metafisici, bizzarri e poetici diventano una competizione: what would molydeux. Quasi 300 giochi partecipano alla gara, ognuno con il tweet che lo ha ispirato.
E Peter, l'originale questa volta, testimone dell'evento.
