Chloe Cloonan, di Mark Ellerby, si presenta da sola nella copertina qui a fianco: una rossa cacciatrice di mostri senza nessun potere particolare e che deve prendere l'autobus per andare in missione (non la vediamo granchè entusiasta infatti).
Ma Mark Ellerby ha disegnato per diversi anni anche una serie autobiografica: ellerbisms.
Era mezzogiorno del primo agosto 1981 e Video killed the radio star inaugurava la neonata MTv con una canzone che sembrava essere profetica. La tv avrebbe preso il sopravvento sulla anziana radio e tanti saluti alla vecchia tecnologia. Pochi anni prima Guerre Stellari aveva acceso un futuro al calor bianco e tutto sembrava promettere scintille.
Oggi, mentre molte di quelle promesse si sono rivelate vane, ma a sorpresa ne sono state mantenute delle altre, resta il cullarsi con l'inevitabile nostalgia che questa canzone suscita. Il brano arriva in testa alle hit di 16 paesi e lancia nella stratosfera la carriera del grande Trevor Horn, che dei Buggles è quello con gli occhialoni. La vista ne ha giovato, dato che ha poi collaborato con stelle come Paul McCartney, Tom Jones, Cher, Grace Jones, Seal, Propaganda, Tina Turner, Lisa Stansfield, Pet Shop Boys, Simple Minds, Eros Ramazzotti, Mike Oldfield, Marc Almond, Charlotte Church, t.A.T.u, LeAnn Rimes, i Genesis e molti altri.
The Animated Shakespeare è andato in onda tra il '92 e il '94 e ha messo in scena, animandole, 12 opere del Grande Bardo. Leon Garfield, un bravo autore per l'infanzia, ha scritto la sceneggiatura in doveroso omaggio allo stile shakespeariano e alcuni talentuosi animatori russi hanno fatto il resto.
Zac Gorman, nel suo bel Falcon Punch spiega un processo di creazione di GIF animate con photoshop passando per tutti i vari layer da prendere in considerazione.
C'è stato un tempo nel quale non c'erano abbastanza risorse per evocare un mondo intero dietro lo schermo. Poche linee, suoni ripetitivi. Luce e buio. Per primo giunse The Lords of Midnight che dispiegava le prime colline a perdita d'occhio nelle sue migliaia di schermate panoramiche. Il tutto in 48 miseri Kb (oggi se ne usano anche di più per una sola icona).
E poi arrivò Elite. E la mente di molti si soffermò a chiedersi per quale strano incantesimo fosse possibile stipare una galassia in un dischetto. Era evidente che manipolando le strutture dati con arguzia si potevano sfondare confini impensabili.
Oggi che anche la rete fa parte dell'equazione è possibile imbarcarsi per viaggi di settimane (o mesi o anni) alla scoperta dei segreti di ciascuno dei mondi creati con le ultime tecnologie.
Bone è il capolavoro di Jeff Smith ed è tornato in edicola e in libreria in edizione integrale (oltre 1.300 pagine).
Ha vinto 10 Eisner Awards e 11 Harvey Awards, è considerato il Signore degli Anelli del fumetto, risente dell'influenza Disney nei suoi protagonisti (che sembrano gli archetipi di Topolino, Pippo e Paperone) ed è stato pubblicato in 55 episodi lungo 13 anni, dal 1991 al 2004.
C'è qualcosa di magico nel pennello di Smith ma la sua scrittura non è da meno, i numerosi intermezzi comici tra i vari personaggi non tolgono nulla al tono epico delle sezioni di dark fantasy.
Culture Pop 50 dedica numerosi approfondimenti a questa saga dalla quale sono stati tratti anche due videogame e un giorno qualcuno si deciderà a farne un film.
Ultimi (per ora) in una serie di locali a tema arrivano i "Neko Cafè", dove al posto di cameriere addobbate in modi improbabili ma divertenti ci sono piccoli felini pelosi.
Pixlr oggi è uno dei migliori editor di immagini online, e c'è addirittura il generatore di immagini integrato anche nell'editor principale per fare modifiche esattamente come nelle ultime versioni di photoshop.
Molto comodo da usare direttamente nel browser per rapide modifiche, anche significative, ad una immagine. Ottimo per chi come me, passando a linux, è orfano di photoshop e della sua interfaccia.
Ultrasurf è una bomba. Nel senso che è potente e pericoloso.
Il programma permette di bypassare limiti territoriali e firewall per navigare in rete in modo anonimo. Una volta ammainata la bandiera del proprio browser è possibile imbarcarsi in ogni genere di nefandezza, ma per questioni squisitamente deontologiche ai fini di questa dimostrazione ci limiteremo a sbarcare su Pandora, la web radio numero uno, che fa semplicemente ascoltare cosa si ha voglia di sentire (grazie ad un meccanismo di feedback alle canzoni).
Pandora non è fruibile dagli utenti italiani, ma accendendo ultrasurf tutte le barriere cadono come se improvvisamente non fossero mai esistite e si arriva diretti alla meta.