Blomming

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blomming

Blomming è una startup italiana che ha conquistato un prestigioso premio.

Questa iniziativa, in beta e gratuita, permette di creare con pochi click uno shop virtuale per vendere i propri manufatti, come sciarpine, oggetti usati o regali sbagliati ed altre occasioni. Al di fuori dal caos strutturato di ebay e siti di annunci ed immersi nel contesto social, dove tutti oramai si recano per ammazzare il tempo.

Staremo a vedere se la piazza virtuale si popolerà di allegri negozietti, come è destinato a succedere da secoli e come sa bene chi abbia intrapreso la carriera di sindaco in Sim City.

Junyi Wu

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junyi wu

Junyi Wu si è diplomata da poco all'accademia di Pasadena, vive e lavora a Los Angeles.

Ama disegnare, disporre forme e stare all'aria aperta. Apprezza le macchie di colore, le trame vissute e chiazze di luce.

Ma soprattutto è in grado di catturare il movimento sulla tavola, una dote rara.

tumblr
blogspot

Menno Aden

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Menno Aden
Menno Aden è un fotografo tedesco che spende la sua arte alla ricerca di un ordine, una dimensione, un senso.

Le sue "camere", riprese da una posizione assolutamente inedita, restituiscono l'impressione di abitare nel mondo dei giocattoli. Forse anche di essere controllati da qualcuno lassù, da dove si dirama il punto di vista dell'universo.

Anche le altre serie sono interessanti e riguardano tubature e campi di linee parallele.

Untitled (Corner Shop II)
2011, 120 x 100 cm

Julie Uhrman's revolution: Ouya

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Dopo l'E3 più loffio del millennio, dove gli zombie del marketing sono riusciti ad annunciare più seguiti in un colpo solo che Hollywood negli ultimi 10 anni, è arrivato dal NULLA un colpo talmente leggendario da far cambiare completamente il vento nella storia dei videogame.

E' la prima OPEN console: Ouya. Ed è anche la prima creata da una donna: Julie Uhrman.

E' già da un po' che si parla di open hardware e diversi progetti hanno preso piede, come ad esempio Arduino. Il kickstarter per la console ha infranto ogni record raccogliendo finora 5 volte la cifra richiesta, e ci sono ancora 3 settimane prima della chiusura.

Titoli ed applicazioni fioccheranno, i costi di sviluppo si abbasseranno, probabilmente ne risentirà anche la qualità ma non a discapito dell'originalità e della varietà. Due ingredienti che oramai stanno scomparendo dal menu di ogni giocatore che si rispetti.

Come ogni rivoluzione che si rispetti il codazzo degli scettici sta già facendo sfoggio degli ultimi modelli di paraocchi, quelli sempre, per definizione, all'ultima moda.

kickstarter
la killer application (non serve dire altro)
wikipedia
eurogamer
kotaku
tom's hardware

UPDATE: come sta andando (non bene)

I cavi elettrici in Giappone

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tralicci cavi elettrici giapponesi

Mattia Butta è un eccentrico. Poteva mai non finire in Giappone ? E infatti c'è finito, e da buon ingegnere elettrico si sofferma su quella meraviglia che sono i cavi elettrici giapponesi.

Null'altro dà il senso di alterigia di questi moderni totem, che sembrano ergersi disinteressati all'usuale ordine sopra la gente comune, insieme al loro gigantesco caos di condensatori, trasformatori e soprattutto cavi.

Fili, terminazioni nervose di un sistema che sembra sovraccarico, di energia, persone, collegamenti, di desideri, di luci e di ombre. Il loro impatto dal punto di vista dell'estetica urbana è così forte che non possono lasciare indifferenti.

Di fronte al ritmico marciare della società testimoniano quell'attimo di disattenzione, quel dettaglio fuori posto, quel tratto di umanità che in fondo ci fa pensare che anche a loro, alle volte, qualcosa può sfuggire di mano.

UPDATE: la soluzione del mistero


Piccsy

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piccsy miyazaki

Piccsy è una spudorata copia di Pinterest.

Probabilmente ci sono delle differenze ma a colpo d'occhio non è facile trovarle, se non che il layout generale non è così pulito e l'hover zoom non funziona.

Un paio di aspetti che ne potrebbero anche decretare la fine immediata. Ma non è detto che non ci sia qualche asso nella manica.