3D Software - Spoiler Alert !
Savannah Shire, da Baltimora, si appoggia al fondamentale video Welcome to the Internet di Bo Burnham per spoilerarci in modo spettacolare tutto quello che avviene quando si comincia a maneggiare un software 3D.
Savannah Shire, da Baltimora, si appoggia al fondamentale video Welcome to the Internet di Bo Burnham per spoilerarci in modo spettacolare tutto quello che avviene quando si comincia a maneggiare un software 3D.
Shaderglass è un overlay per l'esecuzione di shader della GPU sopra il desktop di Windows.
Applica effetti shader sopra qualsiasi finestra del desktop, include la copertura della libreria di shader RetroArch, simula un monitor CRT / TV / VHS, esegue l'upscaling dell'immagine, blurring, denoising, sfocatura, nitidezza e molto altro ancora.
Funziona con la maggior parte degli emulatori, delle piattaforme retro e degli editor di pixel art, tra cui: DOSBox, FS-UAE, Altirra, ScummVM, AGS, VICE, Aseprite ecc.
Eccellente strumento per il disegno di pixel art che mostra un'anteprima ombreggiata e/o corretta per il rapporto d'aspetto; è possibile utilizzarlo anche sopra YouTube, Twitch o giochi moderni. Supporta il salvataggio e caricamento dei profili, ha varie molteplici modalità operative, tra cui quella a schermo intero senza bordi
PureRef è un programma autonomo per Windows, Mac e Linux che tiene traccia delle nostre immagini.
Sia che si stia cercando l'ispirazione, sia che si prepari un moodboard o che si abbia bisogno di immagini di riferimento per un dipinto o un modello 3D, PureRef permette di concentrarsi sulla creazione.
Si parla di Jimmy Granath aka Algar, svedese, gli appassionati di bitpop e chipmusic potrebbero riconoscerlo come membro della band Morgonjuice.
Nel 2000, il piccolo Jimmy G ha iniziato a lavorare con i software di tracciamento. In seguito ha iniziato a pubblicare chiptunes con il nome di "Algar", ma il suo stile e il suo suono si sono sviluppati verso una forma più moderna di musica elettronica. Tuttavia, le influenze delle vecchie chiptunes rimangono nelle sue produzioni.
Chiptune Collection (2003 - 2006)
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Tofu Pixel è un pixel artist inglese che ama creare scene e paesaggi rasserenanti. Pubblica anche video tutorial.
Luis Coelho è l'artista che sta dietro ai disegni di Purr.in.ink. Il disegno è sempre stato il suo miglior compagno di vita. Lo tiene al sicuro e sano di mente nei momenti più bui.
Mentre la sua tecnica di disegno è generalmente composta da un lento lavoro meditativo in cui il tratteggio gioca un ruolo importante, il suo immaginario è composto da creature adorabili ma un po' oscure che sembrano provenire dal mondo dei sogni.
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The Sacred Riana ha vinto Asia Got Talent nel 2017 con un personaggio davvero unico e memorabile, e il successo è stato così sostenuto che è arrivato pure il film nel 2019 e il seguito quest'anno.
The Sacred Riana out of character interview (ENG SUB)
Krazy Kat è un fumetto scritto e disegnato da George Herriman dal 1913 al 1944.
E. E. Cummings era uno dei più grandi fan di Kat. Nel 1922 scrisse da Parigi per chiedere ritagli di giornale agli amici americani. ("Grazie inoltre per una Kat di indescrivibile bellezza!", scrisse a un amico che lo accontentava). Nella sua introduzione del 1946 alla prima edizione delle strisce raccolte, Cummings scrisse che il mattoncino tirato in testa dal topo Ignatz scatenava la gioia all'interno del "gioco ultraprogressivo" del mondo reale, con le sue regole prestabilite, di cui violava la più sacra: "NON GIOCARE". (Winnicott definisce il gioco come "l'evidenza continua della creatività, che significa vivacità"). Herriman dà piacere senza la gratificazione istantanea di una battuta, mettendo in crisi l'attesa traiettoria della gag. Il mattone che sfreccia sulla pagina non pone fine alla battuta; i giochi finiscono, ma il gioco è infinito. Non c'è un vincitore e, se c'è, è Krazy che, per ragioni private, interpreta il mattone come amore."
"Bill Watterson, il creatore di Calvin e Hobbes e megafan di Herriman, ha scritto: "Le montagne sono a strisce. Le mesa sono maculate... L'orizzonte è un basso muro che i personaggi scavalcano... La luna è uno spicchio di melone, sospeso a testa in giù". Herriman si destreggiava con tutti gli elementi che la forma consentiva: la lingua (creolo iperbolico, spagnolo, yiddish); la comicità (esistenziale, vaudevilliana, burlesca); e il genere: Kat non è né lui né lei, ma piuttosto, come diceva Herriman, "un folletto", i cui pronomi cambiano all'interno di una striscia e occasionalmente all'interno di una frase, rendendo infinite le possibili configurazioni ed errori di comunicazione del fumetto.
The Paris Review ci racconta di E. E. Cummings and Krazy Kat.
Emoji Kitchen permette di combinare due emoji in una. Aumenta parecchio la capacità espressiva.
Ian Leslie, in un mondo fatto di meme e costante pressione sulla corteccia dei social media, ci racconta come "essere influenzati".
Prestare attenzione alle proprie influenze
Essere più consapevoli di ciò che vi influenza e come. Riconoscere quanto di ciò che si pensa, si sente e si fa viene raccolto dagli altri, consciamente e inconsciamente, e cercare di diventare più consapevoli. Gli artisti prestano attenzione a questo aspetto perché amano le loro influenze, ma allo stesso tempo riconoscono la necessità di separarsi da esse.
Riconoscere che siamo fatti di influenze esterne.
Una delle intuizioni di Harold Bloom è che l'originalità non esiste. Ci sono solo poeti che adottano, assimilano e si divertono con altri poeti. Non c'è niente di più ansiogeno dell'ingiunzione di "essere se stessi". Implica che ci sia un "tu" autentico, non contaminato da influenze, che deve essere scoperto o rivelato. Che sia questo il punto da cui derivano molte delle attuali ansie sull'identità? Le persone sentono di dover essere un individuo autentico e questo le porta a dire "io sono X" o "io sono Y", il che significa in realtà adottare un'identità di gruppo. Ma non è necessario pensare in questi termini. Gli artisti in genere non lo fanno, anche se vengono venerati per la loro originalità. Una volta che si riesce a vedere se stessi come un semplice punto di congiunzione di tutta una serie di influenze, dai genitori agli insegnanti, ai feed seguiti, agli articoli e ai libri letti, ci si può rilassare ed essere sè stessi. Ci si può invece concentrare sul rendere il proprio insieme di influenze il più unico, stratificato e ricco possibile. Nessun altro si troverà nel proprio "punto di snodo".
Organizzare le proprie influenze.
Il che porta a questo principio: pensare sempre al proprio portafoglio di influenze e influencer. Al lavoro o a scuola, ci si circonda di persone che tirano fuori il meglio da noi, che ampliano la nostra immaginazione, che approfondiscono la nostra empatia, ecc. (Il vecchio monito dei genitori "stai lontano da lui, ha una cattiva influenza" è saggio, anche se i genitori non sono sempre i migliori giudici di chi è cattivo o buono). I nostri feed mediatici sono progettati per stimolare, sorprendere e nutrire o solo per creare ansia e rafforzare le cattive abitudini?
Interrogarsi sulle influenze
Tutti noi abbiamo influencer e influenze preferite: persone che conosciamo, celebrità, artisti, amici, scrittori e... influencer. Libri, programmi televisivi, film. Il più delle volte siamo felici di accettare che queste siano le persone e le cose che ammiriamo e cerchiamo di emulare. Ma ciò che le carriere artistiche ci mostrano è l'importanza di riflettere su queste influenze, chiedendoci cosa c'è di buono e di cattivo in loro, e come potremmo desiderare di essere diversi da loro e come vorremmo essere uguali. Come si può prendere ciò che di bello c'è nelle proprie influenze preferite e allo stesso tempo andare oltre?
Impostando filtri più stretti. Una cosa molto interessante è la tensione tra ampiezza e profondità delle influenze. Ad esempio sul modo in cui i compositori precedenti al XX secolo hanno assorbito le influenze. Schubert è stato profondamente influenzato dalle sinfonie di Beethoven, ma quante volte ha sentito un'orchestra suonarne una? Una o due volte? Schubert non poteva richiamare tutta la musica del mondo e ascoltarla come possiamo fare noi. I giovani Lennon e McCartney svilupparono una memoria incredibile per le canzoni, in parte perché a casa avevano una collezione limitata di dischi. Ascoltavano molte canzoni solo una o due volte alla radio o a casa di amici, prima di assimilarle. Oggi i compositori hanno a disposizione una vasta e apparentemente infinita biblioteca di musica disponibile all'istante. In teoria questo dovrebbe renderli migliori, ma ovviamente la maggior parte di loro ha ancora molta strada da fare prima di raggiungere Schubert e i Beatles. Quindi forse c'è un vantaggio nel restringere e limitare le proprie influenze, oltre che nell'ampliarle.
image credit: Tanmay Vora