I siti di appuntamenti e i social network macinano relazioni (e rotture) a raffica. Nell'era della turbocomunicazione lasciar fare solo al destino (notoriamente cieco) per trovare "l'amore" sembra non essere più sufficiente.
Il problema è che c'è chi bara. Di brutto. Il matematico Chris McKinlay ha creato 12 profili diversi ed ha usato dei bot che rispondevano casualmente (e lentamente come farebbe un innamorato durante una sessione introspettiva che potrebbe regalargli dei bei batticuore) alle domande in modo da ricreare il database dei 6 milioni di risposte che avevano fornito 20.000 donne. Poi, usando un algoritmo creato per studiare le malattie dei fagioli di soia, è riuscito a classificare 7 gruppi che rispondevano in modo simile e li ha chiamati in modo da distinguerli immediatamente in base alla loro caratteristica di base: "Dog", "Green", "Mindful", "Tattoo", "God", "Samantha" and "Diverse". Un altro algoritmo è riuscito a classificare l'importanza data a queste risposte e un altro ancora per aumentare le visite al profilo. All'88°appuntamento ottenuto in questo modo il matematico pare aver avuto successo.
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Amy Webb
The Future Of Online Dating
Outsourcing the algorithm of love
Scientific American (!)
Online Dating Sites' Matching Algorithms Not Scientifically Sound
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