Boardgamegeek annovera parecchi titoli dedicati a uno dei franchise più famosi in assoluto: Star Trek.
Quest'anno però è uscito il numero uno, quello che cattura lo spirito avventuroso della serie, relegando i combattimenti ad eventi che avvengono con frequenza minore, esattamente come avveniva sul piccolo schermo.
RPS ci regala una perfetta disamina del contenuto della scatola, dove fanno capolino un sacco di golose miniature.
Come togliere i riflessi del flash sulle superfici di vetro, come realizzare carrellate con uno smooth professionale, cosa diamine è un sensore DSLR e molto molto molto altro.
Si può vivere nel XXI secolo senza avere una idea di cosa si può fare con una fotocamera digitale ?
Un po' come il Team Ninja fondato da Itagaki, e autore di uno dei giochi più difficili della storia (Ninja Gaiden), anche From Software è diventata famosa per la difficoltà dei suoi titoli, in particolar modo Demon Souls e il suo seguito Dark Souls.
Hidetaka Miyazaki, il game director, ha voluto un mondo unico, dove si possa andare ovunque. Anche direttamente in bocca ad un famelico drago rosso. Sembra l'opposto di Final Fantasy, dove il sentiero era prestabilito. Questo non è Lorien, ma piuttosto l'oscura Moria, o forse meglio ancora la Midland di Berserk. E l'atmosfera è proprio quella del manga di Miura. Tutti i mostri vogliono la pelle del prescelto, sospeso tra la vita e la morte, e sarà durissima portare a termine l'avventura. Occorrerà strategia nel pianificare gli avanzamenti, e poi tattica e abilità negli scontri. Si muore così spesso che si parte direttamente nei panni di un non-morto, fuggito dall'inferno per qualche trama del destino. La storia non intralcia affatto il gameplay, e le cut scene sono ridotte all'essenziale.
La trasposizione cinematografica in CG3D del capolavoro di Hergé: Tin Tin è l'ultimo della serie di film diretti da Steven Spielberg, dopo 3 anni dal quarto capitolo di Indiana Jones.
Il tono avventuroso e scanzonato dell'opera non è affatto un cambio di registro, ma anzi l'eroe belga rimanda in molti modi all'archeologo, ma questa volta la storia ha uno spessore migliore, ed è illuminata da un interessante "performance capture", magari non al livello di Avatar, ma certamente notevole. Il rendering è quasi sorprendente e i personaggi escono dalla tavola per entrare nella pellicola senza perdere smalto.
Protegge dall'irraggiamento estivo, mentre in inverno lascia filtrare la luce, ripara dal vento, rilascia umidità, cattura le polveri sottili, produce ossigeno e mitiga l'inquinamento acustico.
Inoltre dà proprio l'impressione di vivere ad Indastria.
La virgola esclamativa ? "Solo perchè si è sovraeccitati non significa che si debba interrompere una frase".
Forse però alcuni nuovi segni possono facilitare la comprensione delle sfumature della comunicazione del XXI secolo, che avviene miliardi di volte più rapidamente e più abbondantemente che nei tempi andati, e le faccine non sono adatte a professoroni e altre persone pompose.
Le opere di Daniel Grzeszkiewicz ricordano a tutti il facino del disegno allo stato puro, fatto di intrecci e trame di linee, anche se praticamente tutti i soggetti ritratti sembrano usciti dalle orrorifiche pagine di Dylan Dog.
Ci sono occasioni nelle quali lo stile di un illustratore è così ben caratterizzato, definibile, chiaro nell'ispirazione, che ci si può fiondare nella sua gallery a colpo sicuro avendo ben presente che cosa si troverà, e rimanendo comunque stupiti.