"Non c'era nulla che potesse preparare Franke alla prima volta che vedeva un Visitatore. Le avevano detto cosa aspettarsi, durante l'orientamento presso l'impianto di collisione.
Si disse che la sua decisione di lavorare lì non aveva nulla a che fare con i Visitatori e tutto con il progetto originale, per il quale si era candidata. Ma quando ha ricevuto la lettera di accettazione, non ha potuto negare l'eccitazione per il fatto che li avrebbe visti. Il primo giorno non riusciva a pensare ad altro.
Era pronta come non mai a vedere i Visitatori, ma quando entrò nel laboratorio di terzo livello perse il controllo della vescica. Una cosa che i suoi nuovi colleghi, scherzando, l'avevano avvertita che sarebbe potuta accadere. Era congelata e aveva dimenticato come respirare. Il suo cervello di lucertola le diceva di correre, ma le sue gambe da scienziata erano intorpidite e inutili. Poteva solo rimanere in piedi sulla porta e fissare la cosa nel laboratorio.
Era enorme e, per qualche inconcepibile trucco ottico, sembrava molto più grande dell'interno del laboratorio. Fluttuava in una massa aggrovigliata di tentacoli e viticci che sembravano muscolosi e fluidi allo stesso tempo. Un grosso guscio insettoide e segmentato era ornato da una lastra dall'aspetto coriaceo simile a una conchiglia. In mezzo a tutta questa folle massa aliena si apriva un'enorme bocca piena di zanne appuntite, che si apriva e si chiudeva in un'esibizione muta, facendo sembrare la creatura ancora più vagamente acquatica. Il modo in cui galleggiava tra i tentacoli vorticosi faceva sembrare l'intera scena una sorta di coreografia subacquea malata e innaturale..."
Continua, insieme a molti altri incubi, su: The Void Gospel.