Rinne Nadeshiko

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La giovane pittrice Rinne Nadeshiko disegna studentesse in aulici scenari tipici dei dipinti tradizionali giapponesi ma con rimandi stilistici ai manga e ad elementi anacronistici. In questo confronto serrato tra passato e presente si esplicita uno dei tratti piu' riconoscibili del paese, e forse uno degli aspetti piu' affascinanti della cultura nipponica.

I suoi quadri sono stati piu' volte esposti al Tokyo Metropolitan Art Museum.

hougaku (detail)[via Pink Tentacle]

40 teorie sul deja vu

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Esistono piu' di 40 teorie che spiegano il fenomeno chiamato deja vu (gia' visto). Tanto per cominciare esistono anche deja vecu (gia' sperimentato), deja senti (gia' pensato) e deja visite (gia' visitato).

Il deja vu e' in generale la breve sensazione di aver gia' visto o sperimentato una situazione prima di accorgersi che non era successo. Il fenomeno si lega a sogni precognitivi, ma puo' sconfinare anche in disordini di tipo schizofrenico. Viene analizzato in profondita' perche' questo strano comportamento potrebbe rivelare segreti sconosciuti sul cervello.

Deja Vu (detail) by Viscio

Caccia alle mutande

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Mekuri Master segna un'altra tappa nella strada verso la follia completa da parte dei mattacchioni di Nigoro. Questa volta bisogna interpretare l'aria della metropolitana che solleva la gonna di Marilyn nel film di Wilder, solo che occorre farlo nei corridoi di una scuola giapponese sulle seifuku delle studentesse, evitando compagni, professoresse, consulenti scolastici e stando attenti alle spadate da kendo sul coppino.

Vaccatona esagerata, ma con punte epiche quando si riempie il mekuri meter e scatta il momento matrix che permette di inanellare vergognose combo. In queste invenzioni di Nigoro sembra di giocare con dei manga.

E' tempo di volteggio

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Jury Chechi viene subito alla mente quando si guarda Gymnast, un gioco che fara' impazzire i fan del capolavoro di Konami: Hyper Sports (partitella qui). Questa nuova generazione di giochi indipendenti ha una qualita' notevole, integra la fisica e si puo' giocare solo con un controller con due joypad analogici.

Gymnast @ walaber.com

Moe e superflat

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Per la serie: "cosa si puo' tirar fuori ancora da Lucky Star": il moe.

E' uno di quei concetti nipponici facili da capire ma non da spiegare, infatti viene spesso confuso con il complesso di Lolita (lolicon). In realta' il moe e' piuttosto la passione per un personaggio, o un archetipo, e di conseguenza e' soggettivo, quindi genera discussioni, classifiche ed un inevitabile seguito. Il termine e' conciso e la sua fortuna dilagante deriva anche dal doppio senso con la parola moeru (ardere di passione). Un gattino e' kawaii (carino), non moe, ma lo puo' essere il cosplay di un gatto.

L'etimo e' dubbio ma alcuni lo fanno risalire al personaggio di Clarisse, in "Lupin III e il Castello di Cagliostro" di Miyazaki. Il suo "signor ladro" al delinquente creato da Monkey Punch era indimenticabile. Il severo maestro Hayao comunque non ama questo trend che coinvolge soprattutto eroine sdolcinate e sottomesse e lo ha dimostrato lungo tutto l'arco della sua carriera passando dalla vivace Heidi e l'eroica Nausicaa alla selvaggia principessa Mononoke dal viso imbrattato di sangue.

Questa tendenza, come sempre succede, ha contribuito a creare il successivo anello della catena, il postmoderno movimento artistico superflat, fondato da Takashi Murakami.

Konata, sempre da Lucky Star

Le quattro leggi del "moe" - un personaggio dev'essere carino, giovane, innocente ed eccentrico.
moe moe kyun youtube playlist

Tutta la Vita Davanti

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Isabella Ragonese, attrice e autrice teatrale, e' la protagonista di "Tutta la Vita Davanti", nel quale interpreta una neolaureata in filosofia che fa la precaria in un call center e dona al suo personaggio una fresca ingenuita' e uno spirito brillante di fronte a tante difficolta' affrontate con grazia.

Paolo Virzi' torna a cavalcare i temi sociali a lui cari in una commedia amara alla Monicelli (altro toscanaccio) che restera' come testimonianza delle condizioni di lavoro dei primi anni del millennio. E con lui torna anche una una strepitosa Sabrina Ferilli, che aveva accompagnato il regista all'esordio nell'ottimo "La Bella Vita". Nel cast anche Elio Germano, Valerio Mastrandrea e Michaela Ramazzotti.

Marta e Isabella by Carlo Virzi'

La storia della marinaretta

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La storia delle uniformi scolastiche (seifuku), probabilmente il fetish piu' famoso del Giappone, comincia nel periodo Meiji (piu' di un secolo fa) con un kimono, camicia e hakama. In quel periodo inizia anche l'occidentalizzazione dei costumi e presto il ministero decide per il gakuran, una uniforme con il colletto rigido alto ispirata a quella dei cadetti dell'esercito piu' famoso, quello prussiano.

Nel 1920 la direttrice inglese di una scuola femminile di Fukuoka opta per fare vestire alle alunne l'uniforme della marina anglosassone (la piu' possente dei mari). Per un curioso gioco di parole quindi la seifuku diviene sei-lor fuku (dalla pronuncia di sailor, marinaio). Con gli anni poi si impone l'uso del fiocco e di tutta una serie di modifiche che gli studenti apportano per personalizzare la divisa e per comunicare sentimenti. Ad esempio la tradizione vuole che le studentesse chiedano all'oggetto del loro amore il secondo bottone (dai-ni), quello piu' vicino al cuore.

Motteke! Sailor Fuku: traduzione da Lucky Star[via PingMag]

Shiren il vagabondo

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Shiren the Wanderer e' un classico che dopo 10 anni dal suo esordio fa la sua comparsa anche su Nintendo DS (fuori dal Giappone). E' un roguelike e come tale e' un gioco apparentemente molto difficile e scorretto. Nulla di tutto questo. E' dura accettare che se Shiren muore occorre ricominciare praticamente da capo, ma il bello della sfida e' proprio questo. Imparare a identificare un momento critico e cercare in ogni modo di riuscire a sopravvivere. Ogni errore si paga caro e ci sono molti modi di pagare. Sono molto utili alcuni consigli e un paio di avventure romanzate.

Shiren e' l'antitesi dei moderni RPG, dove e' praticamente impossibile perdere e dove una storia viene raccontata in mezzo a mille combattimenti sempre piu' spettacolari ma anche sempre piu' inutili.

Shiren the Wanderer

5 centimetri al secondo

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I banchi di scuola risplendono al sorgere del sole prima che gli alunni arrivino in classe, al tramonto un treno rallenta a causa di una bufera di neve, in mezzo alla campagna di notte le luci lontane della citta' sembrano stelle molto vicine. Un ragazzo e una ragazza iniziano a conoscere i tormenti del cuore ma sono destinati a rimanere lontani e a comunicare solo per lettera, telefono o cellulare.

5 centimetri al secondo e' la velocita' con la quale cadono i petali di ciliegio. Forse e' anche la velocita' alla quale due cuori si allontanano, fino a perdersi.

Byousoku 5 cm © 2007