Atuin è uno strumento da riga di comando creato da Ellie Huxtable che consente di utilizzare al meglio la shell, dando al - già indispensabile - CTRL+R dei superpoteri sulla history.
Ogni riga scritta viene memorizzata, e diventa immediatamente disponibile per essere ricercata ed rieseguita di nuovo in qualsiasi momento, da qualsiasi macchina si desideri, infatti è possibile mantenere sincronizzata la cronologia tra tutti i computer in uso e quindi puà essere utilizzata da uno qualsiasi.
Chip Player JS supporta i formati delle console di gioco e dei tracker più diffusi, ha un enorme archivio online e un controllo avanzato del suono (volume dei canali, panning, ecc.) come i controlli stereo e di limitazione di banda, usa la libreria musicale online integrata chipmachine. Ha una gestione semplice della musica (almeno la possibilità di salvare i preferiti) come winamp/spotify. Riproduce MIDI di alta qualità con sintesi wavetable JS e i soundbank sono selezionabili dall'utente. C'è il sequencer di tracce con controlli del lettore e la modalità shuffle. Raggiunge prestazioni elevate con un time-to-audio inferiore a 500 ms e i risultati della ricerca sono istantanei. Ha quasi sempre un uso della CPU inferiore al 25%.
Alison Wake è una artista tessile del Peak District.
Le sue opere d'arte tessile ricordano un po' la pixel art e sono cucite a mano, utilizzando prevalentemente lana di provenienza locale e tinta a mano. Utilizzando una tecnica a mano libera, "dipinge con fili e filati".
Alison Wake crea opere d'arte originali, stampe e cartoline e sul suo sito promuove l'arte e la fotografia.
Il gioco è elementare e potrebbe sembrare casuale o arbitrario. In realtà c'è una componente psicologica prevalente che può essere sfruttata dagli esperti per battere i principianti. Questo contesto così essenziale è l'ideale per evidenziare alcune caratteristiche tipiche di molti giochi.
Artemio Urbina (twitter, patreon, junker, youtube) cura lo sviluppo ed il mantenimento di questa 240p test suite: una collezione di software homebrew per console di videogiochi che aiuta nella valutazione di upscaler, convertitori upscan, line doublers e naturalmente con l'elaborazione televisiva di segnali video a 240p.
Ingiocabile è un appuntamento di approfondimento sui videogame.
Tra le prime puntate disponibili da non perdere quella dove Matteo Corradini, l'host, parla con Fabio Bortolotti e Andrea Babich dei momenti più interessanti dal punto di vista narrativo nella storia del Videogame, citando tra gli altri Ultima Online, Undertale, Metal Gear Solid, Minecraft, Proteus.
Don't Make Me Think di Steve Krug è una riflessione sulla semplicità, nel contesto del web design, un ambito alla portata di chiunque, visto che ogni giorno vengono usate dozzine di interfacce. La semplicità è una disciplina che si può imparare. Ecco alcuni suggerimenti:
1. La semplicità è fondamentale. Se qualcosa è utilizzabile - che si tratti di un sito Web, di un telecomando o di una porta girevole - significa che una persona di capacità ed esperienza media (o anche inferiore alla media) può capire come usare quell'oggetto per realizzare qualcosa senza che sia più problematico di quanto valga la pena.
2. Si trovano molte definizioni diverse di usabilità, spesso suddivise in attributi come Utile: Fa qualcosa di cui le persone hanno bisogno? Imparabile: Le persone possono capire come usarlo? Memorabile: Devono reimpararlo ogni volta che lo usano? Efficace: Fa il suo lavoro? Efficiente: Lo fa con un tempo e uno sforzo ragionevoli? Desiderabile: La gente lo vuole? e recentemente anche Delizioso: L'utilizzo è piacevole o addirittura divertente?
3. Ecco la regola: se non si riesce a rendere evidente qualcosa, bisogna almeno renderla esplicita.
4. In tutto il tempo trascorso a osservare le persone che usano il Web, la cosa che colpisce di più è la differenza tra il modo in cui pensiamo che le persone usino i siti Web e il modo in cui li usano realmente. In realtà, la maggior parte delle volte (se siamo fortunati) le persone danno un'occhiata a ogni nuova pagina, scrutano un po' di testo e cliccano sul primo link che cattura il loro interesse o che assomiglia vagamente alla cosa che stanno cercando.
The three secrets of resilient people è un TED talk di Lucy Hone, un'esperta di resilienza che pensava di aver trovato la sua vocazione nell'aiutare le persone a riprendersi dopo il terremoto di Christchurch. Non aveva idea che il suo viaggio personale l'avrebbe portata in un luogo molto più oscuro. In questo discorso potente e coraggioso, l'autrice condivide le tre strategie che le hanno permesso di superare una tragedia inimmaginabile e offre una visione profonda della sofferenza umana. La dott.ssa Lucy Hone è direttrice del New Zealand Institute of Wellbeing & Resilience, ricercatrice associata presso l'AUT University, ricercatrice accademica, autrice di best-seller e collaboratrice di Psychology Today e Next magazine. Ha aiutato una serie di organizzazioni, dalle scuole elementari agli studi legali più importanti, a progettare e attuare iniziative di benessere che creassero un cambiamento duraturo e significativo.
1. Le cose succedono: Le persone resilienti sanno che la sofferenza fa parte della vita. E la sofferenza non fa discriminazioni. Colpisce tutti.
2. Un momento di attenzione, per favore: Le persone resilienti hanno la capacità innata di scegliere con cura dove concentrare la propria attenzione. Sanno che, pur potendo cambiare alcune cose, ce ne sono molte altre che non possono cambiare.
3. Non nuocere: le persone resilienti hanno la capacità di pensare a ciò che pensano. In altre parole, mettono costantemente in discussione i loro pensieri e le loro esperienze per discernere se questi pensieri e queste esperienze sono positivi per loro alla luce delle circostanze attuali.
Il suo "Un dimanche après-midi à l'Île de la Grande Jatte" (Una domenica pomeriggio sull'isola della Grande Jatte) si trova all'Art Institute di Chicago. E compariva anche in "Ferris Bueller's Day Off". L'Istituto d'Arte appare solo come una delle attrazioni di Chicago, incredibilmente varie, di cui godono il protagonista del film, il liceale marinaro e i suoi amici, persino l'ansioso Cameron, che esce per un attimo dalla sua vita travagliata mentre è affascinato dal quadro più famoso di Seurat. Più lo guarda da vicino, meno sono distinguibili le sue figure parigine, che si dissolvono in campi di punti colorati.
Georges Seurat rivelò una volta di essere "interessato a trovare una formula ottica" per la pittura da quando aveva solo 17 anni. Seurat trascorse la maggior parte della sua vita adulta a pensare al colore, a studiare teorie e a capire sistematicamente come un colore, posto in una serie di punti accanto a quelli di un altro, crei un colore completamente diverso quando colpisce la retina dell'occhio umano. Come un colore possa farne apparire un altro luminoso e vibrante.