Si parte dal Commodore 64, poi si passa al PC 486, ma è l'arrivo dell'internet dial-up (quello lentissimo) che lo costringe a sviluppare un sistema di classificazione delle informazioni. Ed eccolo diventato un data hoarder conclamato (che è un disordine ossessivo compulsivo).
Prima o poi doveva arrivare, Wordle, il gioco di parole più famoso del mondo (al momento), in versione giapponese: Kotobade Asobou.
E ovviamente più difficile di wordle, infatti si capisce subito dal numero di tentativi concessi, ben 12. Si usano gli hiragana o i katakana, e il gioco commuta alla bisogna in funzione della parola del giorno. Come al solito un kana giallo è corretto ma nel posto sbagliato e uno verde è corretto e nel posto giusto. In più ci sono delle freccine che indicano se la colonna o la riga è corretta nella tabella dei caratteri disponibili. Per chi ha provato Wordle è molto semplice provare.
E per un aiuto extra, se si stanno imparando molte parole giapponesi sconosciute, si può usare la wildcard su Jisho e cercare, come nel caso in figura, le parole che finiscono con "*kiri".
Gwynne Shotwell spiega nel TED talk sopra il piano di SpaceX di viaggiare in 30 minuti intorno al globo.
Mentre in questa altra intervista più recente a Stanford: Gwynne Shotwell, President and COO of SpaceX, si possono apprezzare i passi avanti fatti dopo soli 5 anni. Passi che il settore pubblico non era riuscito a compiere in tutti i decenni precedenti.
Ultimamente ci si chiede come SpaceX riesca nelle sue imprese, vedendo gli evidenti limiti caratteriali di Elon Musk, e molto probabilmente il segreto è proprio Gwynne Shotwell, che gli lascia la scena ma dirige le operazioni, mantiene unito e motivato il team, vende le missioni agli acquirenti e, non ultimo, lo tiene a bada.
Non pubblico mai link a progetti di Kickstarter, semplicemente perchè non è detto che raggiungano l'obiettivo. Può essere il caso anche di Neo Junk City, ma questa avventura grafica a-la Police Quest di Sierra è comunque interessante per il suo stile carismatico e cartoonesco. E comunque ogni tanto qui ci vogliono dei pixel stilosi.
Finalmente ecco l'intervista a Pietro Minto, un giornalista attento e spiritoso che parla spesso di tecnologia su varie testate e ci intrattiene ogni sabato con la sua newsletter: Link Molto Belli, uno spunto stilistico che tento di seguire (non riuscendo affatto) su masayume.substack.com.
Questo punto di vista sempre un po' sfuggente per l'altra metà del cielo (quello maschile) è fondamentale per provare a capirne qualcosa di più di tematiche finora sempre troppo trascurate.
Ecco un altro tool come shadertoy ma con un nome più eccentrico e una performance degna della migliore demoscene: Posh Brolly.
Una delle caratteristiche più interessanti sono i cursori, basta copiare il nome della variabile del cursore e incollarlo nel codice, quindi giocherellare con il cursore. Il suono è reattivo! Basta trascinare e rilasciare un file musicale o utilizzare un link di youtube.
È possibile convertire il codice shadertoy con ALT+SHIFT+c
E si può anche esportare in video !
Realizzato in javascript puro, css e su Next.js con Express da evvvvil, utilizzando Ace Text Editor.
Yukio Kitta (橘田幸雄) è un illustratore giapponese che colpisce subito per il suo stile classico, fresco e riconoscibilissimo. Le linee sono sempre in competizione per primeggiare sui tipici colori pastello di un'epoca più spensierata.
Fin dagli anni '80 si è cimentato in ogni tipo di illustrazione, ritratti, luoghi, mecha design, sport e cover di videogame e album musicali.