Mineko Iwasaki, nata nel 1949 "sotto il segno dello scorpione, nell'anno del bue" è stata la Geisha più famosa di Gion, il quartiere tipico di Kyoto, fino al giorno del suo ritiro, avvenuto inaspettatamente a soli 29 anni.
La sua intervista a Arthur Golden ha permesso allo scrittore di scrivere il suo best-seller mondiale "memorie di una geisha", dal quale Spielberg vorrebbe trarre un film. Ma il modo in cui è stata romanzata la vicenda non è affatto piaciuto alla scrupolosa Masako (questo il suo vero nome), che ha deciso, per la prima volta in 300 anni del karyukai (花柳界) "il mondo dei salici e dei fiori" delle geisha, di rivelare al pubblico la sua preziosa autobiografia.
Figlia di un nobile discendente da una famiglia che ha servito l'ordine imperiale per 52 generazioni e di una ricca rampolla di una famiglia arricchitasi nell'antichità per mezzo della pirateria, entra nell'okiya all'età di 5 anni, come atotori, cioè destinata a succedere alla anziana proprietaria ottantenne.
La vicenda viene raccontata con tono molto conciso, quasi distaccato, ma il racconto è meraviglioso e affascinante, soprattutto agli occhi di un occidentale. Al lettore viene concesso il raro privilegio di sapere non soltanto cosa si nasconde dietro le quinte di una delle attività più esclusive e riservate del mondo, ma addirittura di conoscere le reali impressioni di una protagonista assoluta.
Imperdibile.